DIOCESI – Lectio delle Monache Clarisse del monastero Santa Speranza in San Benedetto del Tronto sulle letture di domenica 30 luglio.

«Chiedimi ciò che vuoi che io ti conceda»: è l’invito che il Signore fa a Salomone, re di Israele.
Quante esitazioni potrebbero esserci di fronte ad una simile richiesta, quante cose, quanti pensieri a susseguirsi o inseguirsi nella mente.
Salomone non ha dubbi: «Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male». Salomone non chiede ricchezza, salute, gloria, fortuna ma il «discernimento nel giudicare», la capacità di saper scegliere, la capacità e la possibilità di una vita secondo il cuore di Dio.
Quella capacità che, come leggiamo nel Salmo, ci fa riconoscere come «bene» solo la Parola del Signore, ci fa gustare come «consolazione» solo il suo amore e come «delizia» la sua legge, ci fa toccare con mano quella «vita» che è tale solo se attraversata dalla sua misericordia.
E’ quella capacità, scrive Matteo nel brano evangelico di oggi, che trovato «un tesoro nascosto nel campo», ci rende decisi e sicuri nel vendere tutti i nostri averi per comprare quel campo.
Quella capacità che, trovata «una perla di grande valore», rende fermo il mercante di perle preziose nel vendere «tutti i suoi averi» per comprarla.
E’ il desiderio di conoscere, incontrare, abbracciare Gesù Cristo, quel Qualcuno per cui vale la pena “perdere” tutto ciò che abbiamo perché, al confronto, tutto quello che abbiamo è nulla rispetto a quello che il Signore ci può dare.
Lo aveva ben capito Salomone: nulla può dare senso alla vita, nulla può essere davvero vita se non quella saggezza e quella intelligenza che vengono dal cuore di Dio…e a lui ci riconducono. Quella sapienza che è tesoro inestimabile e inesauribile: «La rivelazione delle tue parole illumina, dona intelligenza ai semplici».
Sì, perché per bramare e chiedere la sapienza, occorre riconoscersi “piccoli”, “poveri”, amanti di Dio e amati da Dio, disponibili ad accogliere il suo disegno.
Un disegno che non si impone nella nostra esistenza ma invita e mostra la via della conoscenza del Signore e la possibilità di condividere, già qui, già ora, grazia e gloria.
A noi la libertà della scelta che, rinnovata nel quotidiano, diventa perseveranza nella sequela, faticosa fedeltà, gioia nell’incontro con il Dio che attende con pazienza e non giudica, anzi, apre la «rete» per tutti.
Dio offre tesori…e il Vangelo ne possiede la mappa. Non perdiamolo ma facciamone pane quotidiano, cibo di vita, forza di resurrezione per ogni giorno.

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