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Motopeschereccio affondato, Don Giuseppe: “è indispensabile un radicale cambiamento non per arricchirci ma per vivere di un lavoro dignitoso”

Pubblichiamo la riflessione del direttore dell’Ufficio Pastorale del Mare della diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto, Don Giuseppe Giudici

Elia e Carlo, i due pescatori di Giulianova scomparsi 3 giorni fa non facevano parte della nostra marineria ma erano molto conosciuti dai nostri pescatori e da tutto il porto. Soprattutto Elia pescatore esperto da più di 40 anni. Magari molti di noi si saranno chiesti come è possibile morire in mare nel 2017 con le moderne strumentazioni di bordo e con l’esperienza di 40 anni di mare. E’ possibile, e questa tragedia è l’ultima di una lunga serie. Il problema non è l’imperizia da parte dei marinai ma le loro condizioni lavorative diventate proibitive.
Non ero a bordo ma conoscendo i pescatori e stando a stretto contatto con loro posso pensare che Elia e Carlo pur vedendo quei nuvoloni scuri hanno cercato di continuare a pescare per racimolare un po’ di più e mettere in tasca almeno i soldi per il carburante.
I pescatori, a causa di leggi senza senso spesso sono costretti a rimanere in banchina e di conseguenza ad uscire anche in condizioni proibitive per non perdere troppe giornate di pesca.
Infine sono costretti ad uscire con l’equipaggio risicato, costretti a turni di lavoro pesantissimi sempre per poter risparmiare qualcosa e questo sicuramente non aiuta la sicurezza.
Lo so, molti di noi hanno in mente i tempi gloriosi della nostra marineria, vi assicuro che sicuramente sono finiti dal punto di vista economico e se continuiamo così di tanta gloria resterà solo un vago ricordo.
Elia e Carlo, la vostra scomparsa ci aiuti a capire che è indispensabile un radicale cambiamento non per arricchirci ma per vivere di un lavoro dignitoso.
Vi affidiamo alla misericordia di Dio