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Monteprandone, in un video la bellezza del Santuario di San Giacomo della Marca


MONTEPRANDONE – Entrando dal portale della chiesa, datato 1546, sulla sinistra sono visibili i resti dell’affresco di un anonimo artista del 1500 raffigurante San Bernardino da Siena e San Sebastiano. Troviamo poi un altare in legno di stile barocco che racchiude una pregevole tavola di Vincenzo Pagani da Monterubbiano (1525). Pochi metri più avanti, c’è un secondo altare in legno con la tela attribuita a Durante Nobili di Caldarola (sec. XVI). Osservando l’abside, si possono notare tre opere d’arte di stupendo valore. C’è uncrocifisso ligneo del sec. XVI attribuito a Cola dell’Amatrice, ci sono le tavole sagomate e dipinte da Vincenzo Pagani intorno al 1540 che raffigurano la Madonna e San Giovanni evangelista. Nella cappella di San Giacomo, significative sono le pitture di Mario Pesarini (1956) che ricordano la protezione che il santo ha concesso ai monteprandonesi durante la seconda guerra mondiale. Sotto l’altare in travertino c’è il corpo incorrotto di San Giacomo. Fino al 2001 al suo posto c’era un simulacro in cera. Quell’anno, coronando un’attesa lunga secoli, il corpo del Santo tornò finalmente da Napoli, città dove morì nel 1476. Sulla parete di fondo c’e l’arco in pietra del 1543, che faceva parte dell’altare esistente nell’antica cappella di San Giacomo. Nella cappella della Madonna delle Grazie è conservato il quadretto della Vergine che fudonato al santo dal Cardinale Francesco della Rovere nel 1468. La terracotta policroma è un prodotto dell’arte Toscana del sec. XV. Da non perdere la visita al bellissimo chiostro del 1500; attorno al pozzo in pietra sono visibili 25 lunette affrescate con la vita di San Giacomo, opera di Emidio Tegli (1848). In una sala del chiostro si trova il Museo di San Giacomo (consulta la sezione apposita). Per antica tradizione San Giacomo viene invocato come protettore dei bambini; molti dei miracoli da lui compiuti in vita riguardano proprio i fanciulli. Il santuario è meta di numerosi pellegrinaggi da ogni parte d’Italia e non solo.