Contro la violenza sulle donne “è necessario un cambiamento culturale”. Esordisce così Lucia Annibali, la giovane avvocatessa di Pesaro sfregiata con l’acido dal suo ex compagno quattro anni fa, oggi consigliera giuridica del Dipartimento Pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri. Intervenendo alla tavola rotonda “Donne: contro ogni forma di violenza”, svoltasi ieri nell’ambito del XVIII Congresso confederale che si chiude domani a Roma, Annibali spiega: “Va insegnato ai giovani ad essere dei futuri adulti responsabili e consapevoli della società in cui vivono e del modo con cui stare per e con gli altri. Un cambiamento culturale che deve guardare anche tutta la società che troppo spesso si dimostra impreparata a capire che cosa prova una donna che subisce violenza da parte di un uomo”. “Quando sento ancora dire che ci sono donne che si ‘offrono’ ai loro carnefici – le parole di Annibali – penso che il nostro paese anziché progredire arretri. Questo annulla tutti gli sforzi che ogni giorno si fanno per superare e combattere la sofferenza”. Per l’avvocatessa “vanno educati anche i media, il loro modo con cui raccontano queste storie. Serve un’attenzione particolare al racconto di storie che si occupano di esseri umani che soffrono. Vanno raccontante con grande sensibilità, con coscienza e con chiarezza delle responsabilità per evitare di confondere ciò che è giusto ciò che è sbagliato. Sicuramente tanto è stato fatto, ma tante ancora le cose che devono essere fatte”.

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