Di Lara Facchini

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Conosciamo meglio Michele e la Onlus fondata dai suoi genitori tre anni fa, Cristiana Carniel e Marco Sorrentino, presidente e segretario dell’associazione.

‘Ciao, mi presento: sono Michele e sono nato il 28 novembre 2009. A causa di una rara sindrome genetica sono nato con un’agenesia del corpo calloso e strutture connessurali e questo mi comporta tanti limiti. Non riesco a parlare, non so ancora camminare e non ho nessun tipo di autonomia ma so che ci sono tanti metodi riabilitativi che possono aiutare a migliorare la mia condizione e quella di tanti altri bambini i cui genitori non sanno cosa fare. I miei genitori Cristiana e Marco hanno fondato questa associazione onlus per aiutare i bambini cerebrolesi come me a non far perdere tempo prezioso mettendo a disposizione di tutti le conoscenze accumulate in questi anni. Pochi ma intensi. Io ho iniziato a praticare delle terapie riabilitative a 8 mesi: troppo tardi!’.
Cristiana, la mamma di Michele, spiega: «L’obiettivo dell’Associazione è duplice: abbattere le barriere culturali e materiali affinché aumenti la diagnosi precoce; diffondere le terapie che, secondo la nostra esperienza, hanno successo, perché prima si inizia e più possibilità si hanno di ridurre le disabilità.
Se vostro figlio presenta qualche problema dello sviluppo, di origine perinatale o derivante da sindromi genetiche o altro, non esitate a contattarci. Abbiamo realizzato insieme ai nostri Amici un sogno che avevamo nel cassetto da un po’ di tempo, ossia creare una associazione che aiutasse i bambini con lesioni cerebrali. Perché ci lanciamo in questa avventura? Lo facciamo perché, essendo coinvolti personalmente, abbiamo visto con quanta disinformazione e con quanta ignoranza ci si trova a combattere quando si ha un figlio cerebroleso. Vogliamo dare una mano a questi bambini e ai loro genitori perché soffrano meno di quanto abbiamo fatto noi e non perdano tempo nell’aiutare i loro bimbi. Simbolicamente sarà il nostro Michele a dare una mano a tutti loro; ecco il perché del nome MICHELEPERTUTTI, perché è con lui che navighiamo in questo sconosciuto mare di terapie, metodi, sperimentazioni e medicine, ma è soprattutto grazie a lui che andiamo avanti, con la sua serenità e i suoi sorrisi coinvolgenti. La Onlus ha tanti progetti, e cerca tante mani per poterli realizzare insieme e dare così forma al nostro sogno».
Lo spazio allestito nella nuova sede serve per poter praticare diverse attività. La diagnosi e il trattamento precoce, grazie a personale qualificato che applica la terapia del dottor Mario Castagnini, neurologo e riabilitatore, per bambini con problemi neuro e psicomotori o che sono nati da parti a rischio (vedi il suo sito http://www.aerreci.org/). La terapia del suono “AIT”. Il metodo AIT si è dimostrato molto efficace per i bambini disabili condisordine sensoriale, autismo, dislessia, deficit di attenzionee altri tipi di difficoltà di apprendimento AIT funziona altrettanto bene per gli adulticon diagnosi simili, ictus o traumi cerebrali. L’età minima consigliata per i bambini è di 3 anni di età. Non c’è un’età massima. L’ Auditory Integration Training (AIT) è una sicura, efficace terapia del suono sviluppata dal medico francese Guy Berard per imparare a parlare. AIT è un intervento educativo che riqualifica in modo efficiente un sistema uditivo disorganizzato e migliora le distorsioni uditive e di sensibilità. Il paziente ascolta tramite cuffie musica modulata da un dispositivo AIT (vedi il sito www.aitinstitute.org).

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