di Anita Bourdin

Papa Francesco ha ricevuto giovedì 8 giugno 2017 in udienza la presidenza della Conferenza Episcopale del Venezuela (CEV). La delegazione era composta dai cardinali Jorge Liberato Urosa Savino, arcivescovo di Caracas, e Baltazar Enrique Porras Cardozo, arcivescovo di Mérida, inoltre da mons. Diego Rafael Padrón Sánchez, arcivescovo di Cumaná e presidente dell’organismo, da mons. José Luis Azuaje Ayala, vescovo di Barinas e primo vicepresidente della CEV, da mons. Mario del Valle Moronta Rodríguez, vescovo di San Cristóbal de Venezuela e secondo vicepresidente della CEV, e infine da mons. Víctor Hugo Basabe, vescovo di San Felipe e segretario generale.

L’attuale mandatario di Caracas viene duramente criticato dai vescovi, in ​​particolare per i suoi tentativi di cambiare la CL’udienza era stata richiesta dalla stessa presidenza della CEV in seguito all’aggravarsi della crisi nel Paese sudamericano, dove le proteste contro il governo del presidente Nicolás Maduro hanno causato finora circa 70 vittime e un migliaio di feriti. ostituzione. La Santa Sede ha cercato di negoziare nel braccio di ferro tra governo e opposizione, ma senza successo.

Al termine dell’udienza strettamente privata, che ha avuto inizio alle ore 10 ed è durata mezz’ora, non è stato diffuso il consueto comunicato da parte della Santa Sede. La presidenza del CEV è stata poi ricevuta dal cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin. L’ex nunzio apostolico a Caracas (dal 2009 al 2013) aveva sottolineato di recente l’importanza di “ridare la sovranità al popolo”.

In occasione del Regina Caeli di domenica 30 aprile 2017, il Papa aveva richiamato l’attenzione sulla crisi venezuelana e aveva rivolto “un accorato appello al Governo e a tutte le componenti della società venezuelana affinché venga evitata ogni ulteriore forma di violenza, siano rispettati i diritti umani e si cerchino soluzioni negoziate alla grave crisi umanitaria, sociale, politica ed economica che sta stremando la popolazione.”

Poi in un messaggio datato al 5 maggio ma diffuso solo l’8 maggio, il Pontefice aveva esortato i vescovi a “costruire ponti”, senza lasciarsi vincere “dalla sfiducia o dallo scoraggiamento”, definendoli “mali che penetrano nel cuore delle persone quando non vedono prospettive di futuro”.

“Sono convinto che i gravi problemi del Venezuela si possono risolvere se c’è la volontà di costruire ponti, di dialogare seriamente e di portare a termine gli accordi raggiunti”, aveva affermato il Santo Padre.

In seguito all’incontro, la stessa CEV ha comunicato oggi attraverso due tweet di aver consegnato al Papa una lista delle vittime della repressione e nuovi dati statistici sulla crisi umanitaria nel Paese latinoamericano. (pdm)

Un’intervista con il cardinale Urosa è disponibile qui.

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