ZENIT / di Paul De Maeyer

Nella sua omelia mattutina nella Casa Santa Marta, papa Francesco ha incoraggiato giovedì 1° giugno i cristiani ad adottare i tre atteggiamenti fondamentali che hanno contraddistinto l’attività dell’apostolo Paolo: annunciare il Vangelo, soffrire le persecuzioni e pregare. Si tratta, ha detto il Pontefice — le cui parole sono state riportate dalla Radio Vaticana –, di andare avanti “tra le persecuzioni del mondo e le consolazioni di Dio”.

Il Pontefice ha descritto l’Apostolo delle Genti prima di tutto come un uomo “sempre in moto”, “spinto dallo zelo apostolico”, cioè un tipo difficile da immaginare su una spiaggia a “prendere il sole”.

No, invece di riposarsi, Paolo si dedica all’annuncio, “va da una parte all’altra ad annunziare Cristo” e “quando non predica in un posto, lavora”, ha osservato il Papa, che ha definito questa spinta di annunciare Cristo una vera e propria “passione” di Paolo.

“Non è seduto davanti alla sua scrivania”, “no”, ha detto Francesco. E’ sempre in cammino, in moto, perché “aveva dentro un fuoco, uno zelo”.

La seconda capacità o dimensione della vita di Paolo è “soffrire le persecuzioni, le lotte”, ha proseguito il Pontefice, che ha ricordato la furbizia dell’apostolo di fronte ai suoi persecutori. Quando viene portato a giudizio, perché ritenuto “un perturbatore”, riesce infatti a dividere i suoi accusatori, provocando una disputa tra farisei e sadducei sul tema della risurrezione.

Questi, che “erano i custodi della Legge”, erano infatti divisi, e lo erano perché avevano “perso la fede, perché l’avevano trasformata in ideologia”, ha detto il Papa, che poi si è soffermato sulla terza qualità: essere un uomo di preghiera. “Paolo aveva questa intimità con il Signore”, ha spiegato Francesco.

“Questo lottatore, questo annunciatore senza fine di orizzonte, sempre di più, aveva quella dimensione mistica dell’incontro con Gesù”. La sua forza ha proseguito il Pontefice, era l’incontro con il Signore, che faceva nella preghiera. Aveva incontrato il Signore, e non si dimentica di quello: “si lascia incontrare dal Signore e cerca il Signore per incontrarlo”.

“Che il Signore ci dia la grazia a tutti noi battezzati, la grazia di imparare questi tre atteggiamenti nella nostra vita cristiana: annunziare Gesù Cristo, resistere alle persecuzioni e alle seduzioni che ti portano a staccarti da Gesù Cristo, e la grazia dell’incontro con Gesù Cristo nella preghiera”, ha auspicato Francesco alla conclusione della sua meditazione odierna.

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