CUPRA MARITTIMA – Il Cinema Margherita aprirà le porte all’horror. “ In a Lonely Place” è l’opera prima del regista Davide Montecchi, che, presente alla serata, converserà con Tommaso La Selva. “In a Lovely Place” è un thriller psicologico dalle venature horror che tira al massimo l’elastico della tensione. Il film parla di amore, di passione, di ossessione, e i due protagonisti (interpretati da Luigi Busignani e Lucrezia Frenquellucci) sono impegnati in un gioco al massacro. Il lungometraggio è sincero e spietato, non lascia indifferenti, pervaso da una violenza fisica e soprattutto psicologica.

La serata fa parte della rassegna Martedì d’Essai, appuntamenti che propongono un cinema più ricercato, con un occhio rivolto a quanto proposto nei più importanti festival del mondo.
Per l’undicesimo appuntamento giovedì 11 maggio sarà proiettato In a lonely place di  Davide Montecchi, con Luigi Busignani, Lucrezia Frenquellucci, Barbara Sirotti.

A conversare con l’autore sarà Tommaso La Selva, coautore del libro “Sex and Violence”, collaboratore di altri periodici specializzati (tra questi Nocturno Cinema), esperto in rapporti tra mass media e società. “L’horror ha un posto importante nella storia del cinema – ha commentato La Selva – e agli albori è nato nobile; fra molti acuti e qualche formidabile stecca, avrà sempre qualcosa di notevole da dire sulla società in cui nasce”.

Girato in inglese per la Meclimone produzioni, “ In a Lonely Place” merita l’attenzione non solo degli appassionati di horror, questo l ungometraggio d’esordio rivela grande conoscenza degli elementi cardini del cinema horror e una capacità tecnica di altissimo livello.
“Passato con successo in diversi festival e concorsi dedicati al genere di riferimento, “ In a Lonely Place” è un debutto di cui prendere nota” (fonte TaxiDrivers)

In a lonely place: In un albergo isolato e in disuso il fotografo Thomas ha convocato la modella Teresa per una serie di scatti. L’incontro andrà molto al di là trasformandosi in un rapporto tra due personalità tormentate in cui la violenza (presente e passata) avrà un suo ruolo non secondario. ( www.mymovies.it)

“Davide Montecchi dirige il suo primo lungometraggio con una conoscenza assoluta non solo degli stilemi del cinema horror e della sua lunga storia ma anche con una capacità tecnica di altissimo livello. Ha a disposizione due attori come Busignani e Frenquellucci, dalla recitazione più strutturata il primo e altrettanto efficacemente più ‘libera’ la seconda, che gli consentono di utilizzare al meglio la propria visione della materia. Perché questo è un film disturbante, che vuole essere tale e che ci riesce fino in fondo mettendo in gioco voci , suoni, luci, spazio con la consapevolezza piena di ogni singola inquadratura. Montecchi guarda avanti (e fa bene) e ce lo comunica facendo recitare gli attori in inglese (Teresa ogni tanto pronuncia qualche parola in italiano per sottolineare l’origine del personaggio) sapendo che il suo film, come è già accaduto con la presenza ai festival, può varcare le frontiere patrie senza temere i confronti.
Perché the lonely place qui non è solo, come si potrebbe interpretare banalizzando, il grande albergo con i suoi spazi che recano tracce di un passato ormai lontano e con la stanza con un numero preciso in cui Teresa si cambia d’abito (e il pensiero corre all’Overlook Hotel di kubrickiana memoria). Il luogo solitario sono la mente, la psiche e i sensi di colpa che permeano i due protagonisti, l’uno nelle vesti di portatore e procuratore di dolore e l’altra vittima ma a suo tempo anche carnefice. In un’epoca in cui l’O MS certifica che la prima causa di uccisione nel mondo delle donne tra i 16 e i 44 anni è l’omicidio da parte di persone conosciute il film finisce con l’assumere anche una valenza che va al di là del genere.
Con questa considerazione non si sta comunque facendo spoiler perché Montecchi conduce lo spettatore nei meandri dei pensieri e delle reazioni dei suoi personaggi conservando sempre una struttura narrativa che volutamente confonde i piani senza mai mettere una parola fine condivisa. La valutazione complessiva è di attesa. Perché se questo è il livello dell’opera prima come potrà Montecchi fare di più e di diverso in seguito? Non sarà un’impresa facile.” (Giancarlo Zappoli – mymovies.it)

Rassegna organizzata dal Centro Culturale “J. Maritain” di Cupra Marittima, in collaborazione con CGS-ACEC “Sentieri di Cinema” ( www.sentieridicinema.it), Comune di Cupra Marittima e Regione Marche.

Ingresso unico € 5,00

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