Il 4 maggio ottanta direttori diocesani delle comunicazioni sociali si sono ritrovati a Roma per il loro incontro annuale, presente anche la nostra diocesi di San Benedetto del Tronto Ripatransone Montalto.

“Non dobbiamo farci seppellire dall’irrilevanza, dobbiamo invece farci interpellare e interrogare dalla realtà. Anche la difficoltà deve essere stimolo”. Lo ha affermato monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, aprendo a Roma l’incontro annuale dei direttori degli Uffici diocesani per le comunicazioni sociali dedicato quest’anno al tema “Comunicazione e crisi”.
Galantino ha ricordato le “crisi che segnano e che mettono a dura prova le diverse realtà periferiche e di conseguenza anche la realtà centrale” della Chiesa italiana e, richiamando il tema della prossima giornata mondiale delle Comunicazioni sociali – “Non temere, perché io sono con te” -, ha ribadito a ciascuno dei presenti la “vicinanza della segreteria generale della Cei”. Anche perché – ha aggiunto – “la Segreteria generale sta investendo molte energie rispetto ai problemi e alle prospettive della comunicazione oltre che alla situazione dei mezzi di comunicazione periferici”, temi affrontati da Presidenza della Cei, Consiglio permanente e Assemblea generale. “Non possiamo sottrarci al discernimento”, ha ammonito il segretario generale, aggiungendo che “va fatto in loco”. Dal livello centrale, ha proseguito, “c’è grande disponibilità a collaborare mettendo in campo confronti ma nessuna voglia di sostituirsi alle responsabilità o di imporre soluzioni”. Galantino ha anche posto l’attenzione sullo “scenario costituito da trasformazioni di tipo tecnico” che coinvolge tutti i media e ha espresso preoccupazione per gli indicatori di diffusione riferiti ai media diocesani. “Soprattutto, però, preoccupa lo scenario dal punto di vista antropologico”. Per questo bisogna “chiederci fino a che punto la nostra comunicazione ha un’incidenza dal punto di vista pastorale, perché faccia maturare coscienza critica e la consapevolezza che oggi il Vangelo è possibile, è vero”. Galantino ha anche sottolineato come sia importante “imparare a capire e a comunicare nello stile che provvidenzialmente ci viene offerto dal Papa”.

“Stiamo cercando di accompagnare il cammino di riposizionamento dei media diocesani chiedendo alle diocesi progetti sostenibili, che guardano avanti, senza per questo perdere la ricchezza di tradizione che hanno alle spalle”. Lo ha affermato invece don Ivan Maffeis, direttore dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali (Ucs) della Cei, chiudendo a Roma l’incontro annuale dei direttori degli uffici diocesani.
“Questo significa cambiamento – ha aggiunto – e il cambiamento cammina anche sulle gambe di ciascuno di noi”. Don Maffeis ha invitato anche “a dedicare tempo a coltivare i rapporti perché credo che sia la strada vincente per costruire reti sul territorio”. Il direttore dell’Ucs ha ringraziato i presenti perché “l’incontro di oggi ha messo insieme le esperienze più diverse del Paese e ci ha offerto l’opportunità di stimolare la condivisione delle buone pratiche”. Nel corso del pomeriggio, infatti, sono state presentate diverse esperienze e iniziative promosse nelle diocesi soprattutto in relazione alla Giornata mondiale delle comunicazioni sociali del prossimo 28 maggio. “Sono emerse – ha rilevato Maffeis – l’attenzione al mondo giovanile, l’educazione ad abitare la rete, la possibilità d’incontri qualificativi attraverso la formazione permanente dei giornalisti”. “Con l’incontro di oggi abbiamo voluto rilanciare l’impegno, perché il messaggio del Santo Padre per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, se non è declinato sul territorio, resta un messaggio lontano e, magari, non conosciuto”, ha concluso, evidenziando come “Papa Francesco ci richiama a quella cultura dell’incontro che vive di uno stile di comunicazione, di un’appartenenza ecclesiale e di uno sguardo evangelico sulle cose”.

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