ACQUAVIVA PICENA – Ad Acquaviva Picena lunedì 24 aprile si è svolta una manifestazione in occasione della Festa della Liberazione del 25 aprile. L’ “Associazione per la Memoria storica Mariano Vulpiani” di Acquaviva ha organizzato la manifestazione in ricordo del partigiano ucciso dai nazifascisti. Sono state invitate le autorità civili, politiche, militari e religiose e i bambini e i ragazzi dell’I.S.C. “De Carolis” di Acquaviva accompagnati dai loro insegnanti prof. Travaglini, dalla prof.ssa Scarpantoni e dall’insegnante Massicci. Presenti anche la nuora di Vulpiani, Lucia e il nipote Mariano Vulpiani. Scopo primario di tale ricorrenza  è stato il mettere in luce le gesta eroiche che il Vulpiani e altri uomini hanno compiuto per ottenere la libertà della propria Patria. Il corteo è partito da piazza san Niccolò per dirigersi verso la casa del Vulpiani dove negli anni passati è stata apposta una lapide commemorativa. Il parroco don Alfredo ha benedetto la corona d’alloro che i ragazzi hanno realizzato insieme ai loro insegnanti e appesa alla casa del Vulpiani. Don Alfredo ha detto:  “Noi abitiamo questa Terra, viviamo su questa Terra e quindi rispettiamola e cerchiamo di migliorarla come hanno fatto Vulpiani e gli altri partigiani che hanno combattuto affinché trionfasse la libertà, il rispetto reciproco e la fratellanza”.

Il signor Alvaro Gasparrini ha brevemente presentato la manifestazione: “Sono alcuni anni che ad Acquaviva si svolge questa giornata commemorativa, senza troppi fronzoli, senza troppa promozione, una ricorrenza semplice e sentita proprio come sarebbe piaciuto a Mariano Vulpiani. Una ricorrenza fortemente voluta dalla famiglia Vulpiani e soprattutto dal figlio Teodoro ora scomparso”. Dopo che il sindaco ha reso omaggio, il corteo è ripartito per dirigersi all’Auditorium “San Giacomo della Marca” della BCC Truentina di Acquaviva Picena. La signora Renata Napoletani ha brevemente riassunto come e perché è nata tale associazione: “È doveroso da parte nostra, è il minimo che possiamo fare, ricordare chi ha sofferto le prepotenze e le ingiustizie fino al sacrificio supremo della vita per testimoniare libertà e democrazia. Il nostro concittadino Mariano Vulpiani è stato una delle tante vittime per aver voluto testimoniare questi valori senza i quali non può esserci pacifica convivenza.

L’“Associazione Mariano Vulpiani” è nata nel 2003 per tramandare la memoria dei fatti, principalmente ai ragazzi delle scuole cittadine, affinché essi possano conoscere la storia e attraverso la conoscenza possano educarsi alla tolleranza, al rispetto reciproco e alla pace.
Oggi come sempre e più che mai c’è bisogno di educazione, di formazione civica, di impegno nelle cose che contano, nei valori della giustizia, nella perenne ricerca della verità, spazzando via mistificazioni e apparenze. Questo è il nostro compito e la nostra responsabilità. Grazie agli intervenuti e un grazie particolare ai ragazzi che si sono impegnati sia nella ricerca storica che nella realizzazione della corona d’alloro deposta sulla casa natale di Mariano Vulpiani. I lavori dei ragazzi offrono uno spunto di riflessione sul valore della memoria e del ricordo dei nostri concittadini che nel tempo, ormai passato alla storia, hanno sacrificato la propria vita per la pace e per la libertà: maestri, uomini semplici, giovane gente comune, padri di famiglia accomunati da tragici destini. L’importante è ricordare per non ricadere negli errori dettati dalla prepotenza e dalla prevaricazione dell’uomo sull’uomo”. All’Auditorium il sindaco Rosetti ha salutato i presenti: “Benvenuti a tutti. Mi rivolgo ad ognuno di voi, ma soprattutto ai ragazzi. Vorrei che vi interrogaste sulla “Libertà”, sulla libertà che sentite di avere, sulla libertà che vi hanno donato i partigiani, sulla libertà che vi fanno credere di avere.

La vera libertà comporta responsabilità, impegno e collaborazione. Interrogatevi spesso sul principio di libertà altrimenti la vostra libertà verrà decisa da altri. Molti Paesi hanno subìto cambiamenti a causa delle difficoltà di convivenza, ma ricordate che le cose migliori si ottengono quando si lavora insieme”. Il consigliere provinciale Malavolta ha detto: “Ringrazio per l’invito e saluto i presenti. La Resistenza Italiana è stata l’origine stessa della Repubblica Italiana. I movimenti militari e civili che si sono susseguiti dall’8 settembre 1943 hanno avuto come unico fine l’ottenimento della libertà. L’Italia tutta è stata territorio della Resistenza. Nella provincia di Ascoli Piceno tanti i luoghi dove i partigiani hanno combattuto per la libertà, Ascoli Piceno è stata insignita dal Presidente della Repubblica: “ Medaglia d’oro al valore militare per attività partigiane”. È bello che ricordiate e ricordiamo tutti, Mariano Vulpiani che non tradì mai i suoi compagni. Fu rapito e torturato e poi di lui non si seppe più nulla. Purtroppo anche i suoi figli Teodoro e Alduino furono torturati in giovane età. Quindi grande onore al partigiano Vulpiani. L’Europa unita parte dalla generazione di uomini come Vulpiani e arriva alla generazione di oggi che è una generazione “Erasmus”. Giovani che in giro per l’Europa imparano a vivere insieme, a conoscersi e ad unire le differenti culture. Cerchiamo di conservare tutto questo”.

Il consigliere del comune di San Bendetto del Tronto Del Zompo ha detto: “Saluto tutti e ringrazio per avermi invitato. Vi porto i saluti del sindaco Piunti. Sulla targa commemorativa del Vulpiani ho letto “Memoria della memoria” a mio parere una bellissima frase, perché è importante che tante gesta e i tanti uomini che le hanno compiute non vengano dimenticate. Oggi è bello vedere che sono presenti molti giovani, a loro è rivolto soprattutto l’appello a voler onorare gli uomini che hanno combattuto per ottenere la libertà, quella che come diceva prima il sindaco Rosetti è la libertà di cui noi ora possiamo godere”. In seguito la parola è passata al prof. Travaglini: “ Saluto tutti i presenti e ringrazio per la possibilità offertaci a poter partecipare a questo evento. Se possiamo parlare di festa della Liberazione è perché qualcuno ha deciso di ribellarsi all’oppressione.
È il primo anno che insegno ai ragazzi di Acquaviva e ho conosciuto ora la storia di Mariano Vulpiani, ritengo importante valorizzare la grande figura di questo uomo”. I ragazzi hanno riportato testimonianze e materiali concernenti lettere e cartoline. Inoltre hanno scattato foto a lapidi commemorative situate sul territorio di Acquaviva Picena. Due testimonianze dirette  in particolar modo hanno descritto quale era la situazione di Acquaviva durante la Seconda Guerra Mondiale: quella di Spina Rosalbina e quella di Cameli Maria. Rosalbina ha raccontato ai ragazzi quante difficoltà c’erano durante il periodo bellico, la carenza di lavoro, la paura di essere uccisi e la mancanza di libertà. Ha sottolineato però che ci si aiutava come si poteva, grande era il valore che si dava all’amicizia e alla solidarietà.
Maria ha invece detto ai ragazzi che quando suo padre partì per il fronte lei aveva solo sei mesi e non lo conobbe mai, morì in Russia mentre combatteva. Maria ha raccontato ai ragazzi che i suoi giochi erano aiutare la mamma in campagna e aiutare suo zio, custode del cimitero, a pulire le lapidi dei defunti.

Ha raccontato che vigeva il coprifuoco e che non c’era la luce elettrica nelle case, che da quando aveva sei anni e cominciò ad andare a scuola scrisse sempre a suo padre fino a quando ebbe la triste notizia della sua morte, la notizia la seppe solo dopo la caduta del muro di Berlino. A suo padre scriveva soprattutto per le cose importanti come ad esempio per la Prima Comunione che le fu amministrata da san Pio da Pietrelcina, di cui sua mamma era figlia spirituale, scrisse poi a suo padre Luciano anche quando imparò a ricamare dalle suore, quando si sposò e per tante altre occasioni, ma non ebbe mai risposte né vide tornare indietro le lettere e Maria ora si chiede che fine abbiano fatto. Anche Maria come  Rosalbina ha sottolineato il forte legame di fiducia e amicizia che si era instaurato tra gli acquavivani. Al termine della manifestazione è stato offerto un piccolo buffet ai presenti.

Patrizia Neroni.

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