DIOCESI – Così come da tradizione anche nella nostra diocesi il giovedì Santo vengono allestiti gli “Altari della Reposizione“, conosciuti nel lessico della tradizione come “Sepolcri”.

Infatti è antica tradizione visitare gli altari della “reposizione dell’Eucaristia”, istituita in quelle ore, alla vigilia della Pasqua di passione, morte e resurrezione di Gesù: dopo quell’ultima Cena, insieme ai discepoli, si avviò al monte degli Ulivi.
Le circostanze precipitano: il sudore di sangue, l’arresto, il giudizio, l’umiliazione, la condanna, il viaggio al calvario, la crocifissione, la morte, il sepolcro, il mattino di Pasqua. L’Eucaristia contiene tutto questo e di più: è la presenza, misteriosa ma reale, di Gesù che resta con noi fino alla fine del mondo.
La presenza di Gesù nell’Eucaristia è la più grande e straordinaria, perché tocca la materia, il pane e il vino, ma anche la più difficile perché chiede di vedere oltre, con gli occhi della fede.
La fatica del credere non è ostacolo, ma occasione per una più chiara manifestazione del Signore risorto, come fu per il dubbio dell’apostolo Tommaso.

Diversamente da altri luoghi, tali altari, di variabili dimensioni e temi, si caricano di diversi significati da comunicare al fedele.

Facciamo i nostri complimenti alle varie parrocchie che hanno preparato con amore un momento così importante.

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