Di Marco Sprecacé e Don Luigi Taliani

MARCHE – Un’AC “In salita… per fare nuove tutte le cose”
L’Aula del Consiglio comunale di Loreto ha “ospitato” il Consiglio Regionale Elettivo dell’Azione Cattolica Italiana delle Marche. Il tema su cui si è riflettuto è stato “Un’AC in Uscita… per fare nuove tutte le cose”.
Ha aperto i lavori con una breve riflessione l’Arcivescovo lauretano Mons. Giovanni Tonucci proponendo una riflessione sull’Annuncio a Maria, evidenziando come il messaggio dell’Angelo inviato da Dio non aveva una missione generica: ma si situava in quella donna, in quella condizione di vita.
Il Prelato ha inoltre sottolineato che l’Angelo si allontanò da lei, il momento straordinario non c’è più, ma comincia il cammino della quotidianità.

La presidenza “onoraria” dell’incontro è stata affidata a Roberta Vitali della “Comunità Papa Giovanni XXIII” di Tolentino, tuttora “esodata” a causa del terremoto, come simbolo di una gran parte della nostra regione che ha cambiato fisionomia dopo gli eventi sismici dei mesi scorsi. Hanno portato personalmente i loro saluti alcuni delegati regionali dei trienni passati, come Marcello Bedeschi, Ugo Riccobelli o hanno fatto giungere i loro saluti Piero Chinellato e Graziella Mercuri.
Il Vescovo di Senigallia Mons Franco Manenti, delegato della CEM per il Laicato, nel suo intervento ha tracciato un ampio “spaccato” sull’AC come “luogo” che fa bene alla propria vita. Citando il profeta Isaia (43,19) “Aprirò nel deserto una strada, metterò fiumi nella steppa” ha invitato l’associazione a riportare la vita laddove non c’è più, perchè è stata colpita al cuore. La “Buona Notizia” va portata dappertutto, per raggiungere ogni situazione dell’esistenza. Manenti si è posto la domanda su come un credente laico può contribuire alla realizzazione di questa cosa “nuova”.

Tre punti essenziali nella vita di un cristiano laico: anzitutto l’incontro personale con l’amore di Gesù che ci salva, una relazione questa che va alimentata per creare una condizione migliore per il “fare”. Inoltre, assaporare il piacere spirituale di essere popolo di Dio nell’appartenenza alle proprie Diocesi in uno stile sinodale per contare sempre sui fratelli e la guida dei Vescovi. Infine ha tracciato l’identikit di una comunità “in uscita” che prende l’iniziativa, con il desiderio di portare la bellezza del Vangelo. Qual è la bussola di questa missione? E’ lo stile di Gesù: santità ospitale, la vita di Gesù che appare agli occhi di tanti, una vita che ospita, che accoglie l’umano che sta profondamente in difficoltà. Una comunità che è lodevole nello spendersi per i poveri, oggi deve esprimere un impegno fondamentale nell’ambito della cultura e della comunicazione.

L’Assemblea si è conclusa nel tardo pomeriggio esprimendo unanime ringraziamento alla maceratese Antonella Monteverde che, con molta passione e competenza, ha guidato la Delegazione Regionale per due trienni, con la votazione del “Documento finale” che sarà poi inoltrato al centro Nazionale e con la proclamazione dei componenti la Delegazione Regionale per il prossimo triennio. Una cena condivisa ha concluso fraternamente la Giornata delle Presidenze delle tredici Diocesi marchigiane.

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