“Di fronte a sfide ideologiche e culturali veramente invasive, la Chiesa italiana non pensa assolutamente di alzare bandiera bianca sul tema della comunicazione e dei media”. Ad assicurarlo è stato monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, durante la conferenza stampa di presentazione del comunicato finale del Consiglio permanente. “Ma non come la moglie di Lot – ha precisato subito dopo – cioè camminando e guardandosi indietro, ma guardando intelligentemente in avanti”.
“Buona parte dei lavori del Consiglio permanente sono stati destinati ai media”, ha rivelato il segretario generale, vista la situazione di “difficoltà nella quale si trovano i settimanali diocesani”, che “esige un intervento che porti a riflettere su un dato incontrovertibile: la necessità di sostenerli, ma in maniera intelligente e realistica, integrando il campanile e la rete, attraverso investimenti sostenibili”. Di qui l’importanza di “un approccio educativo”, e non soltanto tecnico “in risposta alle difficoltà”, verso i media. “Non possiamo ignorare che l’influenza che la scuola, la Chiesa e le altre agenzie educative hanno sui giovani è molto ridotta”, ha fatto notare Galantino, grazie alla possibilità che ciascuno di noi ha di informarsi autonomamente. I vescovi, ha aggiunto il segretario generale della Cei, guardano con fiducia al decreto attuativo della recente legge 198, che introduce il Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione, destinato al sostegno dell’editoria e dell’emittenza radiofonica e televisiva locale.

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