SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La sala consiliare di viale De Gasperi ha ospitato nel pomeriggio dell’11 marzo la cerimonia di consegna del premio Truentum, giunto alla trentunesima edizione, massima onorificenza concessa dalla Città di San Benedetto del Tronto che premia i sambenedettesi di nascita e d’adozione che hanno dato lustro alla città nei vari campi dell’agire umano.

La commissione aggiudicatrice presieduta dal sindaco Pasqualino Piunti e composta dagli ex Sindaci della città e dai premiati delle precedenti edizioni, ha attribuito il premio Truentum 2016 a Paolo Di Mizio, giornalista, scrittore, ideatore della rassegna stampa televisiva, tra i fondatori nel gennaio 1992 del Tg5 e capace nella sua carriera d’intervistare i più grandi esponenti della storia e della cultura contemporanea.

Così infatti recita la motivazione dell’attribuzione del premio a Di Mizio, letta dal sindaco Piunti prima della consegna della pergamena e della medaglia d’oro con incisa l’effigie del Santo patrono della città: “Cronista di grande valore, pioniere del giornalismo televisivo, ha raccontato le vicende e i grandi personaggi del mondo con curiosità, passione e competenza. Durante la sua luminosa carriera non ha mai reciso il legame con la Città della sua giovinezza che lo ringrazia e lo indica alle giovani generazioni come esempio di professionista dell’informazione libera e obiettiva”.

“San Benedetto è una città magica, mi ha accolto alla vita, mi ha aperto gli occhi, qui riconosco la mia terra, la mia gente, le abitudini, la psicologia”: così Di Mizio nel suo intervento di ringraziamento che ha ripreso una riflessione fatta dal Sindaco nel tratteggiare la figura del premiato. “La nostra è una città magica – aveva infatti detto Piunti – sia per chi transita o per chi vi rimane, trasmette un ricordo indelebile”. Di Mizio ha infatti trascorso gli anni dell’infanzia, dell’adolescenza e della giovinezza proprio a San Benedetto, confermando che questo legame sia sempre rimasto vivo nel suo cuore. “Ho ricevuto tanti premi nella mia carriera – ha detto commosso – ma questo è il più gradito, ne sono veramente orgoglioso”.

Dopo la cerimonia, Di Mizio, intervistato dalla presidente della commissione consiliare cultura Rosaria Falco, ha presentato la sua ultima fatica letteraria “Teneri Lupi”, un mix di poesia, narrativa e saggistica, nuovo capitolo di una carriera da scrittore iniziata con il romanzo storico “Storia di Giuseppe e del suo amico Gesù”. A proposito di questo volume, Di Mizio ha narrato come abbia descritto i paesaggi ispirandosi alle bellezze di San Benedetto e del suo comprensorio.

Il pomeriggio è stato caratterizzato, come vuole la tradizione, da intermezzi musicali curati dall’Istituto “Vivaldi”. Le note dei docenti Marco e Francesco Ghezzi hanno percorso un itinerario partito da Bach e che poi ha toccato celebri colonne sonore cinematografiche e pietre miliari della musica jazz.

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