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VATICANOSi è tornato a parlare, negli ultimi giorni, delle dimissioni di Benedetto XVI, a seguito di una intervista rilasciata da mons. Luigi Negri, arcivescovo emerito di Ferrara, in cui afferma di sospettare che dietro a quella rinuncia ci siano “gravi responsabilità dentro e fuori il Vaticano” .

Una reazione a questo nuovo dibattito è arrivata da padre Federico Lombardi, presidente del Cda della “Fondazione vaticana Joseph Ratzinger – Benedetto XVI” e portavoce vaticano nel febbraio 2013, anno della rinuncia del Papa emerito.

Il gesuita ha parlato al sito Il Sismografo, citando le risposte che Benedetto XVI ha dato a Peter Seewald pubblicate nelle “Ultime conversazioni” edite da Garzanti. “Benedetto – le parole di Lombardi – afferma infatti che ha preso la decisione della rinuncia in piena libertà e responsabilità e che non c’è nessun mistero da svelare”. E ha quindi aggiunto: “Io ho sempre pensato che Benedetto XVI sia un uomo che ha messo la verità al primo posto. Come si fa a contraddire così platealmente ciò che ha detto solennemente e poi ribadito?”.

Lombardi ha poi sottolineato che Ratzinger attualmente è “infragilito fisicamente”. Perciò – osserva – “da quattro anni non sarebbe stato più in grado di presiedere lunghe celebrazioni pubbliche, lunghe udienze, complesse riunioni, assemblee sinodali, meno che mai fare viaggi e neppure visite a parrocchie, ecc… Nella sua perfetta lucidità, già quattro anni fa ne era del tutto consapevole, ed evidentemente ha pensato che questo sarebbe stato un problema per la comunità della Chiesa…”.

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