GROTTAMMARE – L’Azione Cattolica di San Benedetto in occasione dell’assemblea elettiva, ha proposto un convegno pubblico che ha messo a tema l’impegno e la missione focalizzandosi sulla figura del sindaco santo Giorgio La Pira. Un interessante incontro che ha visto la partecipazione di figure della società civile, dell’amministrazione della città e dell’associazionismo alla presenza del vescovo Carlo. Cornice dell’evento di sabato 18 febbraio, il Teatro dell’Arancio di Grottammare.

Un dialogo, moderato da Alessandro Ribeca e Marco Sprecacè, con Enrico Piegallini, sindaco di Grottammare, e con Olivieri, assessore di San Benedetto che ha sostituito il sindaco Piunti impossibilitato all’ultimo momento. Gli interventi erano intorno al tema del proprio impegno in politica e nella società nelle diverse sfaccettature a servizio del bene comune, in un confronto ideale con le scelte e lo stile di La Pira.

Il sindaco Piergallini ha sottolineato la parola impegno come impegnare se stessi per modificare la realtà e la missione come invece qualcosa di superiore all’impegno in quanto presuppone il lasciare tutto. Ha ricordato poi il contributo significativo di La Pira alla stesura della Costituzione e in particolare come il suo pensiero emerga nell’articolo 2 in cui si garantiscono i diritti sociali oltre quelli individuali. Se impegnarsi significa dare se stessi ma se non si vede la comunità, persa nell’individualismo, allora perde senso anche l’impegno non essendo più chiaro a chi si da impegno.

Un impegno concreto scelto e vissuto nel suo lavoro da Lucia Di Feliciantonio, direttrice della Casa Circondariale di Ascoli Piceno, dove si lavora sempre sulla persona, che non è il reato che ha commesso. Anche la testimonianza di servizio di Maria Emma Bertoni, presidente UNITALSI diocesana, è stata quella di un impegno nella gioia nello stare accanto a persone con disabilità. Ha fatto presente come rispetto al passato ci siano nuove problematiche da accompagnare legate alla maggiore aspettativa di vita anche per queste persone.

Andrea Nobili, garante diritti dell’infanzia e adolescenza Marche, ha invitato le associazioni come l’Ac a continuare a proporre spazi di confronto e riflessione in un tempo in cui sono grandi le diseguaglianze e la crisi dell’associazionismo è forte. Oggi non tutti hanno le stesse possibilità, incidono le diseguaglianze economiche e sociali, quindi di opportunità non uguali: le scuole non sono tutte uguali. E’ necessario rimettere al centro dell’agire politico queste tematiche sennò è difficile che il nostro impegno possa davvero avere risultati effettivi.

Un impegno quello di essere fermento di confronto per la società civile che caratterizza da sempre l’AC sia nelle sue proposte ordinarie nei cammini formativi ma anche in momenti pubblici, organizzati anche da realtà parrocchiali. Come di recente il convegno sul tema del lavoro con il Mlac, o iniziative di formazione socio-politica come la riflessione sul referendum o la proposta del Codice etico dell’elettore solo per ricordare gli ultimi eventi. Il progetto formativo infatti ricorda che “è difficile essere veri educatori senza vivere da cittadini del mondo e del proprio tempo”

Un impegno che Alessandro Ribeca ha rilanciato a conclusione dell’incontro, mostrando “DoCat” la Dottrina Sociale della Chiesa per i giovani di papa Francesco, augurando all’Ac di essere Dottrina Sociale su due gambe.

 

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