Una campagna per la “buona notizia”. La lancia l’Unione cattolica della stampa italiana (Ucsi) attraverso il sito www.ucsi.it. “Saremo lo strumento ‘multimediale’ per condividere un gesto, un’azione, una buona pratica. Senza retorica, senza inutile ‘buonismo’ e sterili autocelebrazioni”, spiega l’Ucsi.

A contribuire saranno articoli e semplici segnalazioni, con interviste e piccoli filmati. “Chiediamo a tutti coloro che ci leggono – domanda l’Unione attraverso il proprio sito – e anche agli iscritti Ucsi sui territori di far emergere ‘storie positive’, di quelle che non conosciamo ma che possono cambiare, un po’, la nostra vita o almeno la percezione della realtà che ci circonda”.
Punto di partenza della riflessione, il riconoscimento per la “migliore foto dell’anno” attribuito a Burhan Ozbilici, di “The Associated Press”, con lo scatto dell’omicidio dell’ambasciatore russo in Turchia. “Ricordiamo con emozione – prosegue l’Ucsi – il racconto che fece ad Assisi, alla nostra scuola di formazione, il fotoreporter Francesco Zizola (anche lui premiato in passato con il “World Press Photo”): ‘ogni foto – diceva – porta in sé un carico di responsabilità che chi le scatta deve avere’. Per lui l’etica dell’immagine è come quella della parola, e anzi una fotografia e un video possono scuotere anche di più. Accade per le cose negative, certamente, e può avere lo stesso effetto anche con quelle positive, di gioia, di speranza”.

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