Film ViganoPresentato ieri pomeriggio in Vaticano, in collaborazione con la Segreteria per la comunicazione, il film del giapponese Tomiyasu Ikeda “I 26 martiri giapponesi” del 1931, frutto di un prezioso ritrovamento della Società Salesiana San Giovanni Bosco e restaurato dall’Archivio Nazionale Cinema d’Impresa | Centro sperimentale di cinematografia.
“Dopo l’anteprima esclusiva in Filmoteca Vaticana di Silence alla presenza del regista Martin Scorsese, ecco oggi un altro momento importante qui in Sala Card. Deskur per la storia del cinema missionario e la memoria del martiri giapponesi, nel giorno in cui si ricordano proprio San Paolo Miki e compagni”. Sono le parole di mons. Dario Edoardo Viganò, prefetto della Segreteria per la comunicazione, che ha introdotto la presentazione del film di Tomiyasu Ikeda. “Con uno stile visivo originale e suggestivo per l’epoca – ha aggiunto Viganò – il film muto giapponese è un documento importante sull’uso del cinema da parte dei missionari come strumento di documentazione e di evangelizzazione, a partire dalle prime sperimentazioni con la Lanterna magica sino alle macchine da presa leggere. Qui si ricorda il sacrificio di sei francescani, tre gesuiti e diciassette terziari avvenuto alla fine del ‘500, ma anche il racconto della loro beatificazione ai tempi di papa Pio XI”.
Presenti per l’occasione i cardinali Fernando Filoni, Tarcisio Bertone e Raffaele Farina, insieme a don Francesco Cereda e altri religiosi dell’ordine dei Salesiani, nonché del Pime (Pontificio Istituto Missioni Estere). Un reperto della storia del cinema di indubbio valore, secondo Sergio Toffetti, direttore dell’Archivio nazionale cinema d’impresa di Ivrea | Centro sperimentale di cinematografia, che ha sottolineato come “il film di Ikeda è stato recuperato in 35mm, in nitrato. Un lavoro di digitalizzazione davvero in tempi record, in appena un mese, in vista della presentazione qui in Filmoteca Vaticana, per la memoria di San Paolo Miki e compagni. Seguirà poi un ulteriore e puntuale lavoro di restauro”.
“Nel film – ha aggiunto Toffetti – c’è un’attenzione particolare all’ambientazione, si registrano grandi sequenze spettacolari che richiamano il cinema di Akira Kurosawa, I sette samurai. Un film di fatto appartenente al cinema classico giapponese”.
La versione originale del film “I 26 martiri giapponesi” è stata scannerizzata a 4K e restaurata in digitale dall’Archivio nazionale cinema d’impresa di Ivrea (sede piemontese del Centro sperimentale di cinematografia), con il supporto dell’Assessorato alla Cultura della regione Piemonte e della Compagnia di San Paolo. Il ritrovamento è stato possibile grazie all’accordo attivato tra Congregazione Salesiana e Archivio nazionale cinema d’impresa | Centro sperimentale di cinematografia per la conservazione e il restauro di circa 450 film appartenenti al proprio archivio audiovisivo, che offrono una preziosa documentazione della presenza dei Salesiani in molti Paesi del mondo.

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