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Articolo di Sara De Simplicio, foto di Rando Angelini

SANT’EGIDIO ALLA VIBRATA – Sono ancora molti i postumi del maltempo a Sant’Egidio alla Vibrata e dintorni. Dalla “famosa” settimana delle forti nevicate e delle scosse di terremoto, infatti, ad oggi risulta ancora chiuso il tratto di strada che collega Piazza Duca degli Abruzzi a Via Cesare Battisti per un edificio pericolante. Nei giorni scorsi, poi, la provincia ha deciso di chiudere la strada provinciale 1B Ancarano/bonifica Tronto a causa delle notevoli e numerose buche createsi dopo la neve. Un dissesto stradale, dunque, che attende una necessaria e celere messa in sicurezza visto anche il peggioramento della frana del tratto finale, dove la Sp1 B raggiunge la zona di Castel Di Lama.

Intanto, dall’Unione dei Comuni della Val Vibrata e dal suo presidente Rando Angelini (nonché sindaco proprio di Sant’Egidio) arriva un commento post-emergenza, anche questa volta affidato al mezzo di comunicazione oggi forse più immediato e più efficace, Facebook.

Ecco, infatti, le parole apparse sul profilo del sindaco, che sembrano rappresentare perfettamente i sentimenti contrastanti di tutta la cittadinanza: un dissenso per i tanti disagi ma anche un sentito grazie per chi si è impegnato per ripristinare la normalità.

“Passata l’emergenza, permettetemi una riflessione come presidente dell’Unione dei Comuni della Val Vibrata. La neve delle scorse settimane che ha messo a dura prova il nostro territorio è stato un evento eccezionale, al di sopra forse di ogni previsione. Ciò che però non è tollerabile è come sia stata gestita l’emergenza luce. E’ inconcepibile che nel 2017 Comuni siano restati senza elettricità per diversi giorni ed alcuni abbiano subito oltre al danno anche la beffa. Mi riferisco ai generatori che avevano, è proprio il caso di dirlo, riacceso la speranza in molti cittadini; generatori che non si sono potuti utilizzare perché mancava il carburante per alimentarli. Non si può abbandonare un intero territorio. La mancanza di investimenti, di programmazione e di cognizione di causa da parte dei vertici dell’azienda è all’origine di questo disastro. Dilettanti allo sbaraglio che hanno fatto piombare nell’angoscia un territorio già duramente provato dagli eventi sismici dei mesi scorsi. Fortunatamente l’azienda ha anche una parte capace e responsabile: mi riferisco ai tanti giovani provenienti da tutta Italia che hanno lavorato giorno e notte con abnegazione, sfidando gelo, sonno ed altro per ripristinare le linee. A loro il mio grazie più sincero. Il Presidente dell’Unione dei Comuni Rando Angelini”.

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