Padre Lombardi“Dire che non ci saranno più fughe di documenti riservati è una previsione che non mi sento di fare”.
Lo ha detto padre Federico Lombardi, presidente della Fondazione vaticana Joseph Ratzinger, rispondendo alle domande dei giornalisti durante la presentazione del libro “Vatileaks 2”, scritto a quattro mani con il giornalista Massimiliano Menichetti.
“Lo spero, mi dispiacerebbe se avvenisse, ma non mi stupirei se accadesse di nuovo”, ha proseguito l’ex portavoce vaticano, spiegando che si tratta “di un rischio permanente che diventa più forte se ci sono tensioni o discussioni forti”. In casi come questi, infatti, “si può essere tentati di fare uscire una notizia perché rafforza una certa linea: un tentativo di influire su situazioni di tensione tramite la pubblicazione di notizie o indiscrezioni”. “Oltre all’aspetto strettamente giuridico – ha fatto notare Lombardi riferendosi al ruolo dei giornalisti – c’è anche un aspetto che riguarda l’atteggiamento morale, per cui il giornalista prende iniziative con cui facilita la persona che si trova un po’ a rischio a dare informazioni aggiuntive”. “Il limite tra un comportamento giusto e uno meno nobile, volto ad aggravare le situazioni di tensione, dipende dalla coscienza di chi lavora”, ha concluso Lombardi: “Di questo non parlano i magistrati vaticani nella loro sentenza, ma c’è un allusione nell’intervento finale del Promotore di Giustizia, in cui si accenna all’influsso di chi lavora nella stampa, che spinge di più verso l’atto illecito di pubblicazione di documenti”.

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