Turkson“Nell’ecumenismo, il dialogo richiede la fiducia e la capacità di guardare l’altro attraverso il prisma della fede e impone la rinuncia a ogni forma di sospetto e di competizione. Nelle condizioni della società odierna, il dialogo ecumenico sollecita una maggiore apertura alle esigenze del mondo di oggi, in particolare l’impegno congiunto per la soluzione dei conflitti e per la costruzione delle relazioni basate sull’amore e sul riconoscimento della pari dignità di tutti i figli di Dio”.
Lo scrive il card. Peter Turkson, prefetto del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale, in un messaggio ai partecipanti al Consiglio internazionale delle organizzazioni cristiane per la pastorale dei circensi e lunaparchisti riunito a Montecarlo per l’annuale incontro che quest’anno ha come tema “Essere insieme in dialogo”.
“Essere insieme in dialogo è il tema che avete scelto per riflettere, in spirito ecumenico e fraterno, sul vostro impegno pastorale. Con esso – scrive il porporato – non soltanto dimostrate già unità di intenti e di opere, ma anche il desiderio di rafforzare la comunione e la fraternità in un dialogo aperto e rispettoso, paziente e generoso”.
L’argomento è “molto caro” a Papa Francesco che nella lettera enciclica Laudato si’ lo indica come “mezzo e strumento per affrontare i problemi del nostro pianeta e cercare soluzioni realmente efficaci. Un autentico dialogo – scrive il card. Turkson – sta alla base di ogni relazione interpersonale e favorisce la ‘cultura dell’incontro’ di cui il Pontefice parla spesso. La capacità di dialogo, di relazione e comunione con Dio e con gli altri è presupposto di autentica crescita, maturazione e santificazione della persona umana. Allo stesso tempo, l’apertura all’altro nel dialogo, lo scambio dei doni e l’incontro fraterno portano, sotto la guida dello Spirito Santo, alla verità, alla riconciliazione e alla guarigione delle relazioni”.

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