BETLEMME beit jala

(dall’inviato Sir a Betlemme)

BETLEMME“Tutto il Medio Oriente ha sete di misericordia, israeliani, palestinesi, cristiani, musulmani, ebrei. Abbiamo tutti bisogno di pace. Aiutateci!”.

È stato l’appello che il parroco della parrocchia latina della “Annunciazione” a Beit Jala, padre Faysal Hijazeen, ha lanciato al Coordinamento dei vescovi per la Terra Santa (Hlc) che avantieri, in delegazione, hanno partecipato alla Messa della comunità. Mancanza di lavoro, occupazione militare israeliana e instabilità politica sono tra le cause dell’emigrazione dei cristiani, problema molto sentito dalla Chiesa locale che vede ridursi “lentamente e inesorabilmente” i propri fedeli. “Solo la garanzia di un futuro migliore potrà trattenerli”, ha affermato il sacerdote. Pronta la risposta di monsignor Declan Lang, moderatore dell’Hlc, che, nell’omelia, rivolgendosi ai tanti fedeli che affollavano la chiesa, ha detto: “Siamo qui per pregare per voi. Ci impegniamo, una volta tornati a casa, a fare il possibile perché possiate essere più liberi”. Anche monsignor Peter Burcher, vescovo di Reijkavik e rappresentante della Conferenza episcopale dei Paesi nordici, ha ribadito l’impegno: “Siamo venuti a Betlemme non come magi ma come pastori. Una volta ritornati racconteremo ciò che abbiamo visto e udito. Grazie per la fede che testimoniate”. “Pregate per le nostre società occidentali – hanno a loro volta chiesto i due vescovi ai fedeli – che devono affrontare sfide molto difficili. La vostra fede ci è di sostegno”.

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