Angelus

Zenit – di Luca Marcolivio

VATICANO – Il primo passo compiuto da Gesù per la liberazione dal peccato è riscontrabile nel Vangelo di oggi (Gv 1,29-34). Quando Giovanni il Battista proclama “Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo!” (v.29), sta indicando, con lo “sguardo” e con il “gesto della mano”, proprio il Nazareno, che inizia così la predicazione.

Durante l’Angelus di ierimattina, papa Francesco ha invitato i fedeli ad immaginare la scena del battesimo di Gesù, con Giovanni che battezza e una moltitudine di persone davanti a sé, tutte con la memoria che va ad “Elia, il grande profeta che nove secoli prima aveva purificato gli israeliti dall’idolatria e li aveva ricondotti alla vera fede nel Dio dell’alleanza, il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe”.

Predicando che “il regno dei cieli è vicino” e che “il Messia sta per manifestarsi e bisogna prepararsi, convertirsi e comportarsi con giustizia”, Giovanni annuncia il segno per riconoscerlo: “su di Lui si poserà lo Spirito Santo” e sarà proprio nello Spirito Santo che lui “porterà il vero battesimo”.

Come “primo atto pubblico”, all’età di trent’anni, Gesù “scende in Giudea, va al Giordano e si fa battezzare da Giovanni”, presentandosi “sulla riva del fiume, in mezzo alla gente, ai peccatori, come tutti noi”. Poi lo Spirito Santo discende “in forma come di colomba e la voce del Padre lo proclama Figlio prediletto”, manifestando “il segno che Giovanni aspettava”.

Ciò che però sorprende Giovanni è il “modo impensabile”, con cui il Messia si presenta, ovvero “in mezzo ai peccatori, battezzato come loro, anzi, per loro”.

“Ma lo Spirito illumina Giovanni – ha spiegato il Papa – e gli fa capire che così si compie la giustizia di Dio, si compie il suo disegno di salvezza: Gesù è il Messia, il Re d’Israele, ma non con la potenza di questo mondo, bensì come Agnello di Dio, che prende su di sé e toglie il peccato del mondo”.

È in queste circostanze, che Giovanni indica il messia alla sua “numerosa cerchia di discepoli”, tra i quali, ha ricordato il Pontefice, vi sono anche i “primi discepoli di Gesù”: Simone, detto poi Pietro, suo fratello Andrea, Giacomo e suo fratello Giovanni. “Tutti pescatori; tutti galilei, come Gesù”, ha sottolineato.

La “scena” del battesimo di Gesù è “decisiva per la nostra fede” e per la “missione della Chiesa”, che, “in ogni tempo”, sarà chiamata a ripetere l’annuncio di Giovanni il Battista: “Ecco l’Agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo!”; sono le stesse parole che “noi sacerdoti ripetiamo ogni giorno, durante la Messa, quando presentiamo al popolo il pane e il vino diventati il Corpo e il Sangue di Cristo”, ha ricordato il Santo Padre.

Questo “gesto liturgico rappresenta tutta la missione della Chiesa”, la quale “non porta sé stessa” ma “porta Cristo”, perché “è Lui e solo Lui che salva il suo popolo dal peccato, lo libera e lo guida alla terra della vita e della libertà”, ha poi concluso Francesco.

 

 

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