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EGITTO – L’esercito egiziano ha completato la ristrutturazione della parte della cattedrale copto-ortodossa di San Marco, a Il Cairo, colpita l’11 dicembre scorso da un’attentato suicida che ha provocato 27 morti.

La parte colpita dall’attentatore, affiliato a un’organizzazione legata all’Isis, è la cappella dedicata a San Pietro e Paolo, dove quel giorno si stava celebrando la Messa per la sezione femminile: la maggior parte delle vittime sono, infatti, donne e bambini.

Il presidente egiziano Abdel-Fattah al-Sisi ha ordinato che la cappella venisse ristrutturata prima del 7 gennaio, data in cui i cristiani copti celebrano il Natale.

“L’Autorità di Ingegneria delle Forze Armate è stata in grado di ripristinare le zone distrutte della chiesa, preservando il patrimonio architettonico della chiesa in 15 giorni per essere adatta a ricevere i cristiani per Natale”, si legge un comunicato dell’esercito.

Subito dopo l’attentato, sono morte ventiquattro persone ed altre 49 sono rimaste ferite. Tra queste, tre persone sono decedute nei giorni successivi. L’attentatore è un giovane di 22 anni, ma altre quattro persone, tra cui una donna, sono state arrestate con l’accusa di complicità esterna.

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