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Acquaviva, presentazione del libro “Compagni di Scuola” di Stefano Di Gialluca

PresentazioneCompagniDiScuola
Da sinistra Giampiero Gaetani, Stefano Di Gialluca, Elisa Pignotti e Francesco Sgariglia

ACQUAVIVA PICENA – Si è tenuta mercoledì 21 dicembre, presso l’agriturismo “Azzurro” di Acquaviva Picena, la presentazione del libro Compagni di Scuola di Stefano Di Gialluca.

Di Gialluca, diplomato all’Istituto Alberghiero di San Benedetto del Tronto, ha, alle spalle, anni di lavoro come maitre d’hotel e attualmente lavora nell’agriturismo del cognato; non è, quindi, uno scrittore professionista ma un appassionato di quest’arte. Scrive fin da piccolo brevi racconti che condivide con il padre, ma è nel periodo dell’alberghiero che il libro Compagni di Scuola comincia a prendere forma dalle spassose, a volte arcane ma comunque spassose, citazioni degli alunni del 3° M che appuntava meticolosamente su quello che lui chiamava il diario degli orrori.

Alla presentazione del libro sono intervenuti Francesco Sgariglia, cognato di Stefano Di Gialluca, Elisa Pignotti, neuropsicomotricista, e Giampiero Gaetani, dottore in marketing della comunicazione, entrambi cari amici dello scrittore, Pierpaolo Rosetti, sindaco di Acquaviva Picena, e non potevano mancare ai ‘primi banchi’ alcuni dei compagni di scuola protagonisti del libro. Ad iniziare la presentazione, Francesco Sgariglia che descrive il cognato come un uomo riservato, schivo e genuino. Francesco ha parlato della sua emozione nel rivivere la vita sui banchi di scuola attraverso le pagine del libro; molte delle persone descritte erano a lui conosciute, in particolar modo Livio e Carlo-Ciccotto, quest’ultimo co-protagonista con Stefano nella storia.

Elisa Pignotti, che è stata una delle poche persone a cui Stefano ha fatto leggere il libro prima di pubblicarlo, durante il suo intervento ha messo in luce un aspetto particolare di Compagni di Scuola e cioè la rivelazione, attraverso le pagine, di uno Stefano diverso da quello conosciuto, che si mette a nudo, nel libro, parlando di se stesso:”È un libro che scorre bene, bello, che va letto. Vedendo alcuni protagonisti del libro, seduti qui davanti, mi viene da sorridere, perché la descrizione che Stefano ne ha fatto va a pennello. Complimenti a lui perché penso che la passione che  ha messo in questo progetto e il sogno che ha realizzato, vada oltre il fatto di diventare uno scrittore o meno”.

Giampiero Gaetani ha messo in evidenza il personaggio di Ciccotto, definito da lui il Sancho Panza di ‘Stefano della Mancia’. Questo personaggio gli ha richiamato alla mente i Ciccotto che ha conosciuto durante la sua carriera scolastica :“Tutti abbiamo avuto un Ciccotto come compagno di studi. Il Ciccotto dell’Università, il Ciccotto delle superiori, il Ciccotto delle medie e quello delle elementari. Sono delle persone normalmente grandi, grosse, molto generose e mi viene in mente l’ultimo Ciccotto: Garrone del libro “Cuore” di Edmondo de Amicis. Mi complimento con Stefano per aver realizzato il suo sogno e grazie per il messaggio, molto interessante, che traspare tra le righe del libro: sognare non è proibito”.

E’ stata quindi la volta dell’autore del libro che ha voluto fare i suoi dovuti ringraziamenti e riassumere la serata con queste parole:”Voglio ringraziare in particolar modo mia moglie, Meri, che è stata quella che mi ha spinto ad andare avanti e a coltivare la mia passione, sempre, anche nei momenti in cui avevo delle incertezze. Ringrazio la mia famiglia, i miei genitori, mia sorella e i miei cognati. Ringrazio Giampiero ed Elisa per i loro interventi e tutti coloro che hanno seguito con me la realizzazione di questo sogno e mi hanno aiutato nell’organizzazione di questa serata. Ringrazio il sindaco per la sua presenza e infine i compagni di classe, protagonisti del libro, alcuni dei quali seduti qui al primo banco, perché se non ci fossero stati loro questa serata non avrebbe avuto luogo. Venendo da un percorso professionale, l’Istituto Alberghiero, mi suonava un po’ male pensare di poter scrivere un libro, ma era una mia passione e ho voluto coltivarla. Quando la casa editrice mi ha proposto di pubblicarlo ho pensato che era come se stesse passando un treno e ho voluto prenderlo perché magari tra venti anni avrei potuto pentirmene. Volevo la mia occasione. Questo libro è un viaggio nel tempo, alla ricerca di qualcosa, di se stessi, del proprio io, di quello che siamo stati e che siamo oggi, delle scelte fatte, giuste o sbagliate, dei rimorsi e dei rimpianti, ma comunque bello da ricordare. Chiunque lo leggerà si ritroverà in esso perché tutti siamo vissuti in quegli anni e tutti abbiamo avuto il nostro Ciccotto. Nel libro c’è uno Stefano diverso perché credo che nello scrivere ci si lasci andare completamente, svelando quelle cose che normalmente si è restii a mostrare”.

Il Sindaco Rosetti ha terminato la presentazione con il seguente augurio all’autore:”Scrivere è un lavoro, emozionare è un’arte! Io ti auguro di emozionare”. E, riferendosi al fatto che Di Gialluca durante il suo intervento aveva posto l’accento sul suo background scolastico professionale non adatto ad una persona che vuole scrivere, ha detto:”Uno che ha studiato all’Istituto Alberghiero può scrivere. Tutti devono avere la loro occasione, sognarla, sfruttarla ed è questo il messaggio che devi portare insieme al tuo libro”.