San FrancescoSan Francesco Saverio, patrono delle missioni, è stato “all’origine di quella missionarietà moderna che si apriva ai nuovi mondi e che si andava affermando nel corso dei secoli XV e XVI”. Lo ha dichiarato il cardinale Fernando Filoni, prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, durante la messa da lui presieduta, sabato scorso, nella Chiesa del Gesù, in occasione della festa dedicata al santo gesuita.

Durante l’omelia, il porporato ha tracciato il quadro storico in cui opera Francesco Saverio: al momento della sua nascita, nel 1506, si era “agli albori di quel secolo che avrebbe indotto la Sede Apostolica a occuparsi dell’evangelizzazione a Occidente, a Oriente e a Sud dell’Europa”.

“Le sue lettere, le sue relazioni e le sue gesta – ha ricordato ancora il cardinale Filoni – avevano avuto tanto rilievo in Europa da obbligare i Papi del tempo a manifestare ogni attenzione non solo nel finanziare i viaggi apostolici dei missionari, ma ad assumere l’iniziativa missionaria”.

Francesco Saverio può dunque essere ritenuto “l’uomo che fu preso totalmente dalla grazia dello Spirito Santo per una missione”, diventando un modello per i cristiani contemporanei, investiti di una “sfida missionaria” che “ci spinge ad accogliere, con intima adesione, l’invito di Papa Francesco nell’essere una Chiesa in uscita, una comunità missionaria che sempre prende l’iniziativa per raggiungere tutti i popoli”, ha proseguito il capodicastero.

La figura di San Francesco Saverio, “grande e straordinario viaggiatore missionario”, è stata accomunata da Filoni a quelle di Teresa di Gesù Bambino, “la grande mistica di clausura sempre spiritualmente proiettata all’annuncio del Vangelo”, e di Paolina Jaricot, laica fondatrice dell’Opera della Propagazione della Fede, che, con la Catena del Rosario, e con le offerte raccolte tra le operaie della fabbrica dove lavorava, diede grande impulso alle missioni.  “Tre personalità, diverse e così profondamente amanti della missionarietà – ha commentato il cardinale – zelanti nel sostegno spirituale e materiale, assillate dal desiderio che Gesù Cristo fosse portato, conosciuto e amato da tutti gli uomini e da tutte le donne; tre personalità in cui troviamo come la sintesi, di tutto il Popolo di Dio che si slancia nell’annunzio del Vangelo”.

In conclusione, Filoni ha ricordato che “la missionarietà della Chiesa porta in sé la gioia dell’annunzio del Vangelo, il quale non è un bel libro di filosofia o di racconti edificanti, ma è l’incontro con Cristo; la missionarietà è portare, andare incontro a Cristo Signore”.

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Fonte: Fides

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