La “Evangelii gaudium” e la “Laudato si’” sono “molto chiare sugli obiettivi di cui dobbiamo avere chiara coscienza, sulle necessità che le persone hanno oggi. Ma il Papa afferma anche che quella dell’imprenditore è una vocazione nobile. Quindi se noi guardiamo all’esclusione che si è creata, l’evoluzione dell’economia non è stata capace di gestire questa esclusione, perché non l’ha considerata”. Lo ha affermato José Maria Simone (presidente di Uniapac), presentando per Radio vaticana, il simposio di oggi e venerdì in Vaticano dedicato agli imprenditori. “Quando sappiamo che la nostra è una vocazione nobile, non possiamo non sentirci coinvolti nell’obiettivo di tentare di mettere d’accordo questi due aspetti. In quanto imprenditori, infatti, siamo molto pragmatici, ma siamo molto deboli sul fronte sociale. Dobbiamo quindi imparare come trasformare i nostri punti di vista e prendere maggiormente in considerazione l’impatto che produciamo sulla società, quando prendiamo decisioni”.

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