Hindo“La Chiesa di Roma fa tutto ciò che può per aiutarci”.
Lo ha detto, rispondendo alle domande dei giornalisti, monsignor Jacques Benhan Hindo, arcivescovo siro-cattolici di Hassaké-Nisibi (Siria), durante la conferenza stampa di presentazione del Rapporto Acs (Aiuto dalla Chiesa che soffre) sulla libertà religiosa nel mondo. Il vescovo ha salutato con molto favore la decisione di Papa Francesco di far rimanere il nunzio apostolico in Siria, monsignor Mario Zenari, anche dopo che, nel Concistoro del 19 novembre, riceverà la “berretta” cardinalizia. “Come vescovo non posso non essere per tutti”, ha riferito mons. Hindo a proposito del suo ministero nella diocesi che confina con i territori dell’Isis, e nel quale ha accolto migliaia di sfollati interni, cristiani e non solo. Quasi 15 famiglie della sua diocesi, ha riferito, si trovano a Rakka, capitale dello Stato Islamico. “Il Daesh è contro tutti, non solo contro i cristiani”, ha fatto notare il presule: “Nella mia diocesi – ha riferito – il mio problema non è solo Daesh, ma i curdi che sono al governo, che rappresentano solo il 18-20% dei curdi nella regione, una minoranza nella minoranza”.

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