TagleDIOCESI – È stato un incontro inaspettato ed emozionante quello di ieri a San Benedetto del Tronto. Infatti il Cardinal Luis Antonio Tagle, Arcivescovo di Manila e Presidente di Caritas Internationalis, accompagnato da don Francesco Soddu direttore della Caritas italiana, dal Vescovo Carlo e dal Vescovo Domenico di Rieti, ha fatto visita in forma strettamente privata alla gente ospitata dalle strutture ricettive della città rivierasca.

Pubblichiamo la dichiarazione del Vescovo Carlo a riguardo:
La Chiesa sta dimostrando, attraverso i suoi organismi e le persone che la rappresentano, una vicinanza molto viva e concreta alle persone colpite dal terremoto e molto provate nel corpo e nello spirito. Un segno molto importante e molto concreto lo sta dando la Caritas – parrocchiale, diocesana, nazionale e internazionale. I sacerdoti e le parrocchie della diocesi si stanno dando da fare per una vicinanza che risponda non solo ai bisogni materiali.

Nelle nostre zone della costa di san Benedetto, dove sono ospitati gli sfollati dall’interno, ha voluto essere presente di persona, insieme al responsabile della Caritas nazionale don Francesco Soddu, al vescovo di Rieti mons. Domenico Pompili e il sottoscritto, il card. Luis Antonio Tagle, arcivescovo di Manila e presidente della Caritas internazionale, per rendersi conto di persona della situazione e dei bisogni delle persone. Ha visitato alcuni alberghi e si è intrattenuto cordialmente con gli ospiti, gradendo anche qualche caldarrosta che era stata preparata dagli ospiti per un momento di festa. Ha partecipato anche a un piccolo gioco con le lanterne che stavano facendo i ragazzi.
Le persone hanno gradito molto la visita del cardinale, stringendosi attorno a lui con cordialità ed evidente simpatia, esprimendo il loro ringraziamento per la vicinanza e attenzione dimostrata con la visita.
Salutandomi, il cardinale Tagle ha manifestato il suo compiacimento perché ha potuto constatare l’ottima sistemazione in cui sono ospitati e ha potuto sentire di persona i loro commenti positivi, nonostante i disagi e il dolore di essere senza casa e l’incertezza del futuro. Ha auspicato che le comunità possano ricostruirsi il più presto possibile in modo da evitare sia lo spopolamento della montagna, sia la perdita delle relazioni e delle radici proprie di ciascuno.
Mi unisco volentieri agli sfollati nel ringraziare sia la Caritas nazionale che quella internazionale per la concreta vicinanza che ci stanno dimostrando in questi momenti non facili”.

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