cardinale BagnascoOggi nella cattedrale di Scutari, in Albania, la Chiesa scriverà nell’albo dei beati i nomi dei 38 martiri albanesi uccisi tra il 1945 e il 1974 durante il tenebroso regime comunista ateo. “Per tutta la Chiesa in Europa e la Chiesa in Albania in particolare – si legge in un comunicato diffuso dal Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa (Ccee) -, questi martiri del XX secolo sono un modello di fedeltà a Cristo e alla Sua chiesa.
Nei tempi difficilissimi che caratterizzarono il periodo del comunismo ateo in Albania, questi uomini e questa donna di fede sono rimasti fedeli a Cristo davanti ad un regime che voleva escludere la fede dalla vita dei cittadini. Con la loro testimonianza di vita, il vescovo Prennushi e compagni si prodigarono a mantenere viva la fede del popolo albanese mostrando come l’amore per Cristo fosse modello di amore per la patria, di amore fraterno e di se stessi”. A Scutari, il Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa sarà rappresentato dal suo presidente, il cardinale Angelo Bagnasco, da numerosi altri vescovi delle Conferenze episcopali membro del Ccee e dal suo segretariato.
“Ieri come oggi – si legge ancora nella nota del Ccee -, l’Albania si trova in una regione del continente europeo, dove s’incontrano e convivono persone che professano la religione musulmana o cristiana appartenenti alla Chiesa ortodossa o alla Chiesa cattolica. La testimonianza di quanti hanno irrigato con il loro sangue la terra d’Albania possa essere modello di impegno e di testimonianze oggi e domani per le generazioni future nel costruire un’Albania rispettosa dei valori e del contributo che le religioni recano al benessere della nazione”. Maggiori informazioni sui 38 martiri albanesi sono disponibili a questo indirizzo: www.kishakatolikeshkoder.com

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