L’”alleanza” tra uomo e donna, “per sua stessa natura, implica cooperazione e rispetto, dedizione generosa e responsabilità condivisa, capacità di riconoscere la differenza come una ricchezza e una promessa, non come un motivo di soggezione e di prevaricazione”. È il monito del Papa, che nel discorso rivolto ieri ai membri del Pontificio Istituto “Giovanni Paolo II” su matrimonio e famiglia ha affermato che “il riconoscimento della dignità dell’uomo e della donna comporta una giusta valorizzazione del loro rapporto reciproco”. “Come possiamo conoscere a fondo l’umanità concreta di cui siamo fatti senza apprenderla attraverso questa differenza?”, si è chiesto Francesco: “E ciò avviene – la risposta – quando l’uomo e la donna si parlano e si interrogano, si vogliono bene e agiscono insieme, con reciproco rispetto e benevolenza”. “È impossibile negare l’apporto della cultura moderna alla riscoperta della dignità della differenza sessuale”, la tesi del Papa: “Per questo, è anche molto sconcertante constatare che ora questa cultura appaia come bloccata da una tendenza a cancellare la differenza invece che a risolvere i problemi che la mortificano”.

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