NorvegiaDi Sarah Numico

I pellegrini norvegesi in partenza per Malmö, in Svezia, per assistere, il 31 ottobre, all’apertura delle commemorazioni per la Riforma, consegneranno a Papa Francesco un libro fresco di stampa: “Mille anni di Chiesa cattolica in Norvegia”. È la prima volta che “la storia della Chiesa cattolica, dai vichinghi a oggi, è racchiusa in un unico libro”, spiega Liv Hegna, curatrice del volume. La narrazione comincia dal “furto che i vichinghi compirono dal monastero di Lindisfarne in Inghilterra nel 793, da dove trafugarono libri sacri e suppellettili”, puntualizza Hegna, passa attraverso la cristianizzazione compiuta dal grande re Olav II, la creazione della sede episcopale a Nidaros nel 1153, la scomparsa dei cattolici tra la Riforma e il XIX secolo, per arrivare all’oggi della comunità cattolica, che dagli 8mila fedeli degli anni ’60 è passata agli attuali 140mila.

Una fase positiva. “Le cose stanno andando molto bene. C’è un grande interesse da parte del pubblico e dei media verso la Chiesa cattolica in Norvegia”, racconta Hans Rossiné, responsabile per la comunicazione della diocesi di Oslo, entusiasta per il recente successo anche mediatico del “Festival delle culture”, svoltosi a settembre, organizzato dalla Chiesa cattolica nella capitale per raccogliere fondi per la Caritas e destinati alla Siria.Lo scorso anno, i media norvegesi erano stati impegnati a riferire la vicenda dei registri: la diocesi di Oslo era stata accusata di aver registrato nel periodo 2011-2014 più cattolici di quelli effettivamente residentie di dovere allo Stato circa 4 milioni di euro a risarcimento del maggior contributo versato alla comunità cattolica sulla base di un numero ritenuto gonfiato. Rossiné chiarisce che dal 2010 la curia ha dovuto far fronte a 10mila nuove registrazioni l’anno, gestite sulla base di norme giuridiche “poco chiare, superate e passibili di interpretazioni diverse”. Tra poche settimane l’indagine in corso dovrà pronunciarsi sul fatto se si tratti di un’infrazione penale o meno. “Siamo dispiaciuti se le pratiche di routine non erano adeguate, ma non riteniamo di aver commesso niente d’illegale”.

Difficoltà e nuovo slancio. Nel frattempo la curia ha rinnovato il sistema e telefonato a tutti i diretti interessati per chiedere l’autorizzazione alla registrazione. “Ora anche le Chiese luterane di Svezia, di Danimarca e di Islanda che hanno comunità in Norvegia devono confermare ogni singolo membro dei loro elenchi e sono in forte contrasto con le autorità”. Per questo la “Chiesa cattolica ha fatto ricorso sul risarcimento” e a dicembre arriverà il verdetto: “Se dovremo pagare tutto quel denaro, sarà difficile per la nostra situazione economica, ma non abbiamo ancora elaborato nessun piano”. In ogni caso tutto ciò è stato “motivo di profondo stimolo per la Chiesa cattolica”: “anche se ci sono stati articoli giornalistici negativi sulla vicenda, resta un apprezzamento diffuso per la vita della Chiesa, che è andata avanti”.

Nuova cattedrale a Trondheim. A suscitare interesse è ora la nuova cattedrale cattolica che a Trondheim sarà consacrata il 19 novembre dal cardinale emerito di Westminster, Cormac Murphy O’Connor, designato dal Papa come suo legato. La vecchia costruzione non conteneva più tutti i fedeli: nell’autunno 2014 è stata demolita e al suo posto una nuova è stata costruita, dirimpetto alla storica cattedrale, oggi luterana, dove sono conservate le reliquie del santo re Olav.

“Sarà l’unica cattedrale che quest’anno verrà consacrata in Europa”,

puntualizza Rossiné, la seconda nuova chiesa della Norvegia nel 2016, perché “vicino a Oslo ne è stata costruita un’altra”: con i numeri in costante aumento c’è bisogno di nuovi edifici e di nuovi sacerdoti per le 25 comunità parrocchiali del Paese.

Tante nazioni, una sola comunità. I cattolici norvegesi vogliono anche partecipare maggiormente alla vita politica: si sta cercando il “dialogo con tutti i partiti in vista delle elezioni parlamentari del 2017: vogliamo far sentire anche la nostra opinione”. La Chiesa cattolica ha acquistato credito ed è stata da più parti riconosciuta come “contesto di successo per l’integrazione”, sia per quello che fa al suo interno, sia per il servizio di assistenza sociale che offre attraverso le sue istituzioni, Caritas in primis.La comunità cattolica è costituita principalmente da polacchi, croati, lituani, filippini, vietnamiti, cingalesi, eritrei e cileni: i più numerosi in un elenco di 180 nazionalità. “Non è facile trovare un equilibrio tra la diversità culturale, l’indipendenza delle diverse nazionalità e l’unica Chiesa”.

Valori, identità, dialogo. Anche l’attualità ecumenica è densa. Le relazioni con la Chiesa luterana sono “molto cordiali” e sono cresciute in questi anni con il lavoro comune in vista del 500° della Riforma. Non ha avuto conseguenze ecumeniche la recente decisione del Sinodo luterano di celebrare con rito religioso matrimoni di coppie dello stesso sesso: “Noi abbiamo chiarito i nostri valori e i nostri punti di vista al riguardo e non c’è confusione”. Qualche scricchiolamento c’è stato in casa luterana dove “una manciata di pastori ha detto di voler passare alla Chiesa cattolica”. Sono di fatto un centinaio ogni anno i luterani che chiedono di diventare cattolici. La chiarezza della Chiesa cattolica suscita attrattiva nel dibattito pubblico dove si registra una ripresa del discorso sulle religioni dopo anni in cui “era arrivato ai minimi storici”. È l’attualità del tema “islam” e la sua forte identità a riportare le religioni sotto i riflettori e a far nascere anche nei cristiani la domanda sui propri valori.

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