Gesuiti“Vogliamo anche noi contribuire a quanto oggi sembra impossibile: una umanità riconciliata nella giustizia, che vive in pace in una casa comune ben curata, dove c’è posto per tutti quanti, perché ci riconosciamo fratelli e sorelle, figli e figlie dello stesso e unico Padre”. È un passo della prima omelia di padre Arturo Sosa, nuovo preposito generale dei gesuiti, il cui testo è riportato integralmente da “La Civiltà Cattolica”, preceduto da una biografia firmata dal direttore, padre Antonio Spadaro. “L’audacia di cui abbiamo bisogno per essere servitori della missione del Cristo Gesù può sgorgare soltanto dalla fede”, esordisce padre Sosa, secondo il quale “nello stesso tempo ci vuole una straordinaria profondità intellettuale per pensare creativamente il modo attraverso il quale il nostro servizio alla missione di Cristo Gesù può essere più efficace, nella tensione creativa del ‘magis’ ignaziano. Pensare per capire in profondità il momento della storia umana che viviamo e contribuire alla ricerca di alternative per superare la povertà, l’ineguaglianza e l’oppressione. Pensare per non smettere di proporre domande pertinenti alla teologia e approfondire la comprensione della fede che chiediamo al Signore di aumentare in noi”. “Vogliamo aumentare la collaborazione”, assicura il nuovo superiore dei gesuiti: “Non soltanto cercare altri che collaborino con noi e con le nostre opere come se non volessimo perdere il prestigio della posizione di chi ha l’ultima parola. Vogliano collaborare generosamente con altri, dentro e fuori la Chiesa, nella consapevolezza, che proviene dall’esperienza di Dio, di essere chiamati alla missione del Cristo Gesù, che non ci appartiene in modo esclusivo, ma che condividiamo con tanti uomini e donne consacrati al servizio degli altri”.

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