Di Paola Travaglini

MONTEPRANDONE – Una serata per rivivere insieme i momenti più belli del camposcuola.
C’erano veramente tutti domenica sera i protagonisti che hanno dato vita all’edizione 2016 di questa esperienza formativa organizzata dalla parrocchia S.Cuore di Centobuchi: il parroco don Alfonso, gli animatori, i ragazzi ed i loro genitori.

C’è gioia nel dare… è stato il tema di quest’anno e c’è stata veramente tanta gioia nel vedere un grande entusiasmo dei ragazzi e dei genitori che si sono sentiti una squadra.
La serata si è aperta con la visione delle foto e dei video realizzati e assemblati dagli stessi ragazzi;
Particolarmente emozionanti le foto della bellissima chiesa di S:Maria in Pantano che i ragazzi hanno avuto modo di ammirare in tutto il suo splendore prima che il terremoto del 24 agosto la lesionasse gravemente.

È stata anche un’occasione per i giovani che hanno partecipato alla GMG a Cracovia ,e che hanno raccontato la loro esperienza, di come siano stati accolti nelle famiglie nonostante avessero poco.
Una bella e particolare esperienza tra giovani di varie nazionalità con varie camminate per raggiungere i vari posti,le file,la condivisione e tante tante emozioni.

E’ seguita poi la cena con vari momenti di animazione e condivisione.
“Dietro ad una buona tavola si riesce a creare l’armonia” le parole dello chef del campo e della serata Marco Seproni aiutato a tavola da alcuni cresimandi ed universitari.
Al termine della cena è stata assaggiata la marmellata preparata con la frutta avanzata dal camposcuola con tanto di etichetta realizzata dai ragazzi.

“Dopo ben 6 funerali- ha detto Don Alfonso- ci voleva proprio questo momento di vita. Si è tornati all’essenza dello stare insieme ed è stato bello vedere uniti genitori e figli.
Questo camposcuola è stato possibile grazie soprattutto ai genitori che sono stati prima di tutto un esempio rimboccandosi le maniche per organizzare il tutto e che hanno espresso la volontà di vivere loro stessi un’esperienza del genere.

Da soli non si va da nessuna parte e la collaborazione tra famiglie e parrocchia ha dato i suoi frutti.

E’ questa la perseveranza di cui parla il nostro vescovo

Qualcosa si sta muovendo ed ora tutto sta nel continuare con altre attività e non perdere quell’entusiasmo che è il motore che fa muovere ogni cosa”. (Paola Travaglini)

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