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“Rubrica dal carcere”: i pensieri rivolti alle persone colpite dal terremoto

carcereDIOCESI – Prosegue la nostra “rubrica dal carcere” leggi i precedenti articoli curata dai volontari della nostra diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto del gruppo “Il Mosaico”.

Ecco alcune parole scritte dai detenuti e rivolte alle persone terremotate:

Giuseppe – So che dirvi “vi sono vicino nel vostro dolore” è poco perché solo chi lo vive come voi può capire cosa significa, come ogni dramma che un essere umano passa sulla propria persona. Vorrei esservi vicino dandovi una mano in modo concreto con la ricostruzione o con l’aiuto agli anziani e ai bambini che hanno bisogno di essere accuditi, purtroppo però, ora non posso perché sono carcerato. Spero con voi, che , ciò che lo Stato ha promesso, venga mantenuto.

Paolo –  Non si nasce una sola volta, ma ogni volta che ci sono difficoltà. Voi le supererete, con il tempo, la calma e la sicurezza che gli altri non vi abbandoneranno. Certo i tempi saranno lunghi, ma tutto rinasce e prendo spunto da una cosa che vidi da piccolo, ciuffi d’erba crescere dall’asfalto. Un augurio da un detenuto del carcere di Ascoli Piceno.

Alessio –  In piena notte, tra la calma dei dolci sognie del silenzio fermo delle movide, un terribile boato, simile ad un lamento di demoni spietati, ha sconvolto i paesi del Centro Italia. Subito ci si accorge che non si tratta di una semplice scossa, ma è una vera e tragica catastrofe naturale. Vengono interrotte le trasmissioni notturne per informare che Amatrice, arquata del Tronto, Accumoli e molte frazioni, sono rase al suolo. La mattina successiva darà immagini piene di morte e distruzione. Intere case abbattute come fossero di carta pesta, strade bloccate da frane e vittime che ancora adesso non hanno un numero preciso. A distanza di una settimana dal primo episodio terrificante, le scosse continuano a manifestarsi con una frequenza allarmante. Noi qui, a 30 km di distanza dalla strage, ci sentiamo vicini con il cuore e con il pensiero. Alcuni di noi hanno parenti e amici coinvolti e ci troviamo ad affrontare una cruda realtà. A volte la natura è capace di rivendicare tutto il male che l’uomo generalmente provoca, ma a volte, chi ne paga il prezzo non ha nessuna colpa  e rimane così un’amarissima pillola da digerire. Un abbraccio di conforto va a tutte quelle famiglie che ora soffrono. Tenete duro!

Raffaele – Un pensiero rivolto a tutti coloro che hanno vissuto la bruttissima esperienza del terremoto che ancora una volta, ha colpito il centro della nostra bella penisola e che,  ha distrutto quelli che, spesso e volentieri,  sono i sacrifici di un’intera vita, investiti nella costruzione di un’abitazione creando, in tutti coloro che lo hanno subito, malessere, senso di impotenza e incertezza nel futuro. Il mio pensiero va a tutti voi indistintamente, dai bambini alle persone più anziane. Anche io ho vissuto un’esperienza simile a 8 anni(terremoto dell’Irpinia del 1980) e conosco quindi le grosse difficoltà che questa situazione comporta a partire dalla quotidianità delle piccole cose. Mi auguro con tutto il cuore e con tutta l’anima che questo “momento” duri il minor tempo possibile. Scusate se sono stato piuttosto pratico ma al momento è quello che sento di dire. Sicuramente vi abbraccio e prego simbolicamente per tutti voi, facendovi i miei più sentiti auguri per una pronta ricostruzione, anche emotiva, fatta non solo di chiacchiere.

Poesia di Danilo Rubello Balbinot trascritta da Giampiero    

Puoi sempre scegliere

Puoi sempre scegliere

se cavalcare l’onda o lasciarti travolgere.

Puoi sempre scegliere

se reagire negativamente o trasmettere energia positiva.

Puoi sempre scegliere

se criticare o essere d’esempio.

Puoi sempre scegliere

se lamentarti o impegnarti.

Puoi sempre scegliere

se ascoltare col cuore

o farti condizionare dalla mente.

Puoi sempre scegliere

se sorridere o giudicare.

Puoi sempre scegliere,

se essere gentile o avere ragione.

Puoi sempre scegliere

che profumo lasciare dietro di te.