san pietro papa francesco

VATICANO –  “I miracoli non sono eventi marginali del Vangelo e neppure delle cause dei santi. Gesù ha annunciato il Regno di Dio con la parola e con i ‘segni messianici’, che compiva per rendere trasparente la sua identità e credibile la sua missione e anche per anticipare le novità finali del mondo redento. Altrettanto si può dire per i santi”. È quanto spiega mons. Marcello Bartolucci, segretario del Congregazione delle cause dei santi, in un articolo su “L’Osservatore Romano”, rilanciato da Radio Vaticana, a proposito del nuovo regolamento della Consulta medica della Congregazione. “I miracoli, che i Santi ottengono con la loro intercessione – osserva Bartolucci -, sono il segno della presenza di Dio nella storia e, allo stesso tempo, sono la conferma ex alto della loro santità, espressa prima di tutto nell’esercizio eroico delle virtù cristiane o nel martirio. Da sempre la Chiesa è convinta che nei miracoli dei santi c’è il ‘dito di Dio’, che ratifica, se così si può dire, il giudizio umano sulla loro santità di vita. Questa visione fa parte del sentire della Chiesa ed è stata ripetutamente ribadita dal magistero ordinario fino ai pronunciamenti di Benedetto XVI e di Papa Francesco. È storicamente certo che i miracoli sono stati sempre un argomento decisivo per la canonizzazione dei Servi di Dio”.
Ed è quanto viene ricordato anche nell’introduzione del nuovo regolamento: “Il miracolo, richiesto per la Beatificazione dei Venerabili Servi di Dio e per la Canonizzazione dei Beati, fu sempre esaminato con il massimo rigore. Già in epoca medievale si fece ricorso a Periti Medici per i quali, il 17 settembre 1743, fu creato un Albo specifico da Benedetto XIV. Più recentemente, Pio XII istituì presso la Congregazione dei Sacri Riti, il 20 ottobre 1948, una Commissione di Medici, cui aggiunse, il 15 dicembre 1948, uno speciale Consiglio Medico.
Giovanni XXIII, il 10 luglio 1959, unificò questi due organismi in una Consulta Medica, approvandone il Regolamento. Alla luce di nuove esigenze e in base alla Costituzione Apostolica Sacra Rituum Congregatio dell’8 maggio 1969, si procedette ad un’ulteriore revisione delle norme del Regolamento, che fu approvato da Paolo VI il 23 aprile 1976.
La promulgazione della Costituzione Apostolica Divinus perfectionis Magister di Giovanni Paolo II, il 25 gennaio 1983, e l’esperienza degli ultimi anni da parte di questa Congregazione evidenziarono la necessità di aggiornare nuovamente il Regolamento della Consulta Medica”.

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