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Il bene è la luce, il male è l’oscurità. Una realtà quasi scontata, che però, continuamente dimentichiamo. È il Vangelo di oggi (Lc 8,16-18) a rammentarci che la luce divina, una volta che gli uomini l’hanno ricevuta, devono diffonderla e donarla.

Lo ha ricordato anche papa Francesco che, durante l’omelia di stamattina alla Casa Santa Marta, ha insistito sul “custodire la luce”, ovvero sul “custodire qualcosa che ci è stata data come dono e se noi siamo luminosi, siamo luminosi in questo senso: di aver ricevuto il dono della luce nel giorno del Battesimo”.

Non è un caso se, “nei primi secoli della Chiesa”, e ancora oggi “in alcune Chiese orientali”, il Battesimo è denominato “illuminazione”, ha sottolineato il Santo Padre.

La luce, quindi, “non va coperta”, altrimenti “divieni tiepido o semplicemente” un “cristiano di nome”. La “luce vera”, quella “della fede”, che ci è donata da Gesù con il Battesimo, “non è luce artificiale”, né “truccata” ma “una luce mite, serena che non si spegne più”.

È molto facile, purtroppo, oscurare questa luce, specie se si esita nel fare in bene. È necessario, quindi, “non fare aspettare colui che ha bisogno”. Ha spiegato il Pontefice: “Mai rimandare: il bene… il bene non tollera il frigo: il bene è oggi, e se tu non lo fai oggi, domani non ci sarà. Non nascondere il bene per domani: questo ‘va, ripassa, te lo darò domani’ copre fortemente la luce; anche è un’ingiustizia…”.

Si rischia di oscurare la luce anche quando si va a “tramare il male contro il tuo prossimo mentre egli dimora fiducioso presso di te”. È una sorta di “piccolo pezzetto di mafia che tutti noi abbiamo alla mano – ha aggiunto il Papa – quello che si approfitta della fiducia del prossimo per tramare il male, è un mafioso!”. È “mafia”, quindi, anche “approfittare della fiducia”: anche questo “copre la luce” ed “ogni mafia è oscura”.

C’è anche chi vive costantemente la tentazione di litigare anche con chi non ci ha fatto “nulla di male” e trova sempre una scusa per farlo: “Ma alla fine stanca, litigare: non si può vivere”; allora è meglio perdonare, “far finta di non vedere le cose”.

Per non coprire la luce, è anche importante “non invidiare l’uomo violento” e non irritarsi “per tutti i suoi successi”, perché “il Signore ha in orrore il perverso”, mentre la sua amicizia è “per i giusti”. Alla fine, ha chiosato Francesco, anche i potenti e i violenti moriranno e “gli stessi vermi che mangeranno noi, mangiano loro”.

La luce che ci è stata data il giorno del nostro battesimo non va nascosta “sotto il letto”. A tal proposito, il Santo Padre ha consigliato: “Che lo Spirito Santo, che tutti noi abbiamo ricevuto nel Battesimo, ci aiuti a non cadere in queste abitudini brutte che coprono la luce, e ci aiuti a portare avanti la luce ricevuta gratuitamente, quella luce di Dio che fa tanto bene: la luce dell’amicizia, la luce della mitezza, la luce della fede, la luce della speranza, la luce della pazienza, la luce della bontà”, ha quindi concluso.

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