usura“Oggi sappiamo che la figura dell’usuraio non è rintracciabile solo tra criminali e mafiosi, ma è presente anche tra gli ‘insospettabili’: negozianti, commercialisti, avvocati, dipendenti pubblici, che hanno sfruttato il lungo periodo di crisi economica e l’indebitamento di famiglie, commercianti e imprenditori per arricchirsi, forti delle crescenti difficoltà di accesso al credito bancario. Ed è nata una nuova figura: quella dell’usuraio della porta accanto”. Lo afferma Gian Maria Fara, presidente dell’Eurispes, presentando il rapporto diffuso ieri dall’istituto di ricerca con il titolo “Usura: quando il credito è ‘in nero’”.

Resta, comunque, di assoluta rilevanza il ruolo della criminalità organizzata. “La mafia – osserva ancora Fara – soprattutto dove e quando sia colpita da inchieste che ne disarticolano pesantemente alcune componenti, sceglie un comportamento ‘di tregua’ che possa, fra l’altro, far scendere su di sé un cono d’ombra”. In questa prospettiva “seleziona le sue attività privilegiando quelle che consentono il massimo vantaggio con il minor rischio e tra queste vi è certamente l’usura, attraverso la quale si perpetua un sistema di radicamento nei territori e di assoggettamento tanto silenzioso quanto efficace”. Fara ribadisce la necessità di un forte impegno culturale e repressivo contro l’usura, ma chiede anche “l’individuazione di forme più flessibili e personalizzate di accesso al credito ufficiale”.

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