Di Antonio Gaspari

Dopo il Concilio Vaticano II si è verificato un crollo verticale dei membri e delle vocazioni alla vita religiosa. Alcuni hanno accusato il Concilio stesso, affermando che esso aveva creato confusione e lanciato messaggi che mettevano in crisi l’identità stessa della vita religiosa. Su questo tema Benedetto XVI, in un discorso pronunciato il 22 dicembre 2005, ha denunciato la “confusione” causata dalla inaffidabile “ermeneutica della discontinuità e della rottura”.

Ma “non è stato il Concilio a diffondere falsi insegnamenti ma una semplicistica interpretazione dei contenuti”. Ne è sicuro padre Angel Pardilla, religioso claretiano, docente in varie Università Pontificie, grande esperto della vita religiosa, autore del libro“La realtà della vita religiosa – analisi e bilancio di cinquant’anni (1965 -2015) e prospettive” edito dalla Libreria Editrice Vaticana.

A ZENIT, Pardilla ha spiegato che “la più efficace medicina preventiva contro gli abbandoni è una adeguata recezione della dottrina del Concilio sulla vita religiosa e una docile assimilazione della splendida identità positiva della vita consacrata offerta da San Giovanni Paolo II nell’esortazione apostolica postsinodale Vita consecrata”.

Nel voluminoso libro (701 pagine) padre Angel spiega in maniera dettagliata cosa è accaduto negli ultimi 50 anni, dal 1965 al 2015, nelle istituzioni religiose cattoliche. Ogni realtà è stata analizzata in dettaglio sia in campo femminile che in campo maschile, con tanto di numeri, percentuali e grafici che realizzano una fotografia accurata di quanto è accaduto.

Il collo delle vocazioni e la riduzione dei membri è drammatico. Per gli istituti religiosi e le società di vita apostolica nel settore maschile in 50 anni si è avuto un calo si 130.545 membri pari al 39,58%. Si è passati da un numero di 329.799 membri nel 1965 a 199,254 membri nel 2015. Nel volume l’analisi è stata fatta per ogni singolo Istituto o società.

Per quanto riguarda il settore femminile degli istituti religiosi e delle società di Vita apostolica si è passati da 961.264 membri del 1965 a 532.436 del 2015. Una perdita di 428.828 unità, con un calo percentuale del 44,61%. Secondo padre Angel, il grande numero di abbandoni registrato non è attribuibile solo alla fatalità o alle nefaste e inevitabili condizioni sociali di una determinata epoca della storia dell’umanità, quali il calo delle nascite, il materialismo, il secolarismo bensì “all’inadeguata e lacunosa recezione dei contenuti del Concilio Vaticano II sulla vita religiosa”.

Padre Pardilla ha sottolineato che è veramente ingiusto e offensivo rompere l’equilibrio e l’armonia del pensiero dei Padri Conciliari con una ermeneutica parziale e tendenziosa. “È vero – ha affermato – che il Concilio ha voluto una chiesa della comunione, ma è falso che abbia voluto promuovere una Chiesa della confusione”.

A questo proposito il religioso ha ricordato che San Giovanni Paolo II pubblicò il 25 marzo del 1996, l’esortazione Vita consecrata, considerata il testo più rilevante dal punto di vista dottrinale di tutto il Magistero postconciliare. “Il documento – ha precisato – ha avuto un notevole effetto positivo nella vita della Chiesa. La maggior parte degli istituti di vita consacrata lo hanno accolto con un atteggiamento di gratitudine e docilità”.

A questo proposito è molto interessante notare che nel periodo post Concilio c’è stata la fioritura e la crescita, in alcuni casi impetuosa, di istituti e società di vita religiosa. Indicati precisamene con numeri e grafici padre Angel ha elencato le 58 istituzioni maschili che hanno registrato una crescita, tra questi i maggiori in percentuale: la Congregazione di San Giovanni Battista Precursore (+816,66%), la Congregazione Vincenziana Malabarese (+ 610,30%), la Congregazione dei Legionari di Cristo (+605,71%), i Preti della Misericordia (+457,14%), i Canonici Regolari della Santa Croce (+ 325%).

In campo femminile le suore Missionarie della Carità di Madre Teresa sono cresciute del 2.914,20 %. Le suore missionarie di Maria aiuto dei Cristiani +388%, le suore Carmelitane Teresiane di Verapoly +275,125% le suore dell’Adorazione del S. Sacramento +157,35%, le suore della Congregazione del Sacro Cuore +137,97%. In conclusione padre Pardilla ha sostenuto che il futuro della vita religiosa dovrà essere costruito coltivando in un modo più chiaro e deciso i valori positivi di una forte identità cristologica, mariana e comunitaria. La vita religiosa è chiamata ad essere soprattutto una positiva “memoria vivente” del Cristo del Vangelo, il Cristo consacrato, obbediente, casto, povero, ornate e missionario.

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