carcere

DIOCESI – Prosegue la nostra “rubrica dal carcere” leggi i precedenti articoli curata dai volontari della nostra diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto del gruppo “Il Mosaico”.
Questa settimana i volontari hanno chiesto ai detenuti di riflettere sul tema della “religione“.

“Sono diverse settimane che il nostro gruppo di scrittura discute sul tema della religione. I pensieri e le opinioni di noi tutti sono diversi e in qualche caso anche contrastanti.
Quindi cos’è la fede e la religione per ognuno di noi? Uno di noi si è dichiarato ateo: all’età di 48 anni in carcere trova difficile, poco costruttivo e poco motivante confrontarsi sul tema della religione con gli altri detenuti, in alcune occasioni può essere addirittura  deleterio in quanto può provocare dissidi con persone appartenenti a religioni diverse. D’altra parte un altro di noi ha raccontato la sua esperienza di quando si trovava in cella con tutti musulmani e lui unico cattolico, ha condiviso l’intero mese del Ramadan con i suoi compagni di cella per solidarietà e anche per curiosità. L’esperienza che ha avuto  è stata molto positiva e costruttiva da un punto di vista spirituale e per la comprensione dei principi religiosi che accomunano invece che dividere. In seguito a ciò in cella si era creato un bel clima di rispetto. Io ho parlato del mio percorso di crescita interiore e della forza che mi ha dato la fede per poter cambiare e migliorare come persona buttando via i riguardando con occhio diverso tutte le negatività della mia vita passata. Abbiamo concluso che la cosa importante non è la forma, cioè il tipo di religione (cristiana, mussulmana,  ecc ) ma il nostro rapporto con Dio comunque lo chiamiamo.

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