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Monsignor Galantino: “Questo tempo reclama una nostra presenza attiva, concreta e comunicativa”

“Fatti come quelli della Puglia o di Nizza sono eventi che reclamano un forte realismo da parte nostra. Non ci permettono di fare teorie astratte o di discutere nel senso non impegnativo del termine. Reclamano invece una nostra presenza attiva, concreta e comunicativa”. Lo ha affermato monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, nel suo intervento di ieri pomeriggio al direttivo di Retinopera. “Non dobbiamo sposare la sindrome di accerchiamento ma allo stesso tempo dobbiamo riscoprire l’orgoglio di dire quello che facciamo, quando lo facciamo concretamente”. E’ questo il caso delle opere realizzate con l’8 per mille che, anche nel caso dell’edilizia di culto e dei restauri, offrono occasioni di lavoro a migliaia di persone, e per quanto riguarda gli aiuti ‘in casa’ ai Paesi da cui provengono i migranti, anticipano di quasi trent’anni i discorsi che si fanno oggi a livello politico. Mons. Galantino ha raccontato di averne parlato proprio oggi con la presidente della Camera, Laura Boldrini, che di fronte all’impatto dei dati puntualmente esposti dal vescovo ha sostenuto una non adeguata capacità di comunicazione da parte dei cattolici. “Non comunichiamo abbastanza o non è vero piuttosto che esiste una sorta di ‘damnatio notitiarum’ nei confronti di queste realtà?”, ha replicato il segretario generale della Cei.