RIPATRANSONE – Pochi giorni fa è salita al cielo, tra le braccia degli angeli, dopo 55 anni di vita claustrale, la cara Suor Maria Addolorata, Passionista del Monastero Santa Maria Maddalena di Ripatransone.
Riportiamo alcune espressioni usate nell’omelia della celebrazione eucaristica da Don Lanfranco Iachetti che l’ha assistita nell’agonia, definendola “In pellegrinaggio verso il luogo del cuore”.
“Suor Addolorata nacque il 31 gennaio 1928 ed entrò nel monastero di Ripatransone nel 1961 accolta dall’allora Rev. Madre Gemma, insieme ad altre tre consorelle del suo paese natale. La sua vita fu segnata da una forma forte di poliomelite, ma che la portò a diventare tutta per Dio…Non ha conosciuto mediocrità il Suo donarsi!
La Sua famiglia sana nei principi, come un giardino ha dato preziosi frutti..due fratelli cappuccini, una sorella missionaria tra le suore di Sant’Anna in Cile.
Il Vangelo è nato da una passione in tutti i sensi (morte e resurrezione)ed è stato affidato a degli “appassionati”…..e Suor Addolorata ne è una testimone!
Una passione, la sua che si è resa visibile nel suo donarsi sempre: dapprima nel ricamo certosino, poi come infermiera, e da buona calabrese anche nell’arte di impastare il pane.
Sempre vicina alla Madre Presidente Suor Maddalena con zelo e umiltà, ha sempre amato lo spazio del suo Monastero, dedita alla preghiera per tutto il mondo”.
Il rito funebre è stato celebrato il 17 giugno 2016, presieduto da S.E. il Vescovo Mons. Carlo Bresciani ed ha visto la partecipazione come concelebranti di S.E. Mons. Gervasio Gestori, padre Luigi Agostiniano cappellano, Don Gianni, confessore, Don Lorenzo, ex cappellano, Padre Pasquale, passionista vice postulatore della causa di beatificazione di Suor Addolorata Luciani, Padre Aro e Don Lanfranco Iachetti.
La chiesa era gremita di affezionati del Monastero che hanno voluto dare il loro ultimo saluto raccomandandole di continuare a pregare per tutto il mondo.
A testimoniare la propria vicinanza alla comunità, Sindaco di Ripatransone e le suore Teresiane e Domenicane, che con il canto hanno reso più intima la cerimonia funebre.
FRANCESCO BENEGIAMO
Talora ci appassioniamo per i grandi santi del calendario ed a ragione, ma queste devozioni a volte sono anche impastate da un pizzico di vanità, perchè non teniamo conto dei santi ordinari e sconosciuti, che non sono vip, che fanno vite nascoste di continua offerta al Signore, essi stanno nei conventi come nelle officine, nelle fabbriche, nei bar, nelle scuole...Per questi santi invisibili dovremmo fare voto... Un saluto da Francesco, vedovo di 60 anni, padre di 4 figli, impiegato