La cordataDi lauretanum

MONTALTO DELLE MARCHE – Per il sesto anno consecutivo, il Coro “Sine Nomine”, è stato lieto di riproporre l’ormai consueta manifestazione “Solstizio Corale”, che ogni anno richiama eccellenze della musica corale, numerosi amici, e un affettuoso e sempre attento pubblico. Questo è stato possibile grazie all’impegno del Maestro Ettore Sisino, e alla preziosa collaborazione della Comunità pastorale di Campovalano tutta, e in primis di Padre Jan Folkert, che, seppur non presente fisicamente purtroppo, quale Parroco tutti ha accolto nella Chiesa di San Pietro in Campovalano, splendido gioiello, esempio di architettura romanica e di arte. Dopo un breve saluto canoro, composto di tre brani per sole voci femminili, da parte del Coro “Sine Nomine”, sono seguite le interessanti esibizioni dei Cori ospiti: la Corale “Angelico Rosati” di Sant’Elpidio a Mare e il Coro “La Cordata” di Montalto delle Marche. Nata nell’estate del 1993 con il nome di “Corale Città della Contesa”, grazie all’idea di Giovanni Martinelli, all’epoca presidente dell’Ente, e per iniziativa di un gruppo di amici promotori, la Corale “Angelico Rosati” esordì nell’estate del 1994 in occasione della manifestazione “Sant’Elpidio in Musica”. Da qui i primi Concerti e la collaborazione con l’Amministrazione comunale di Sant’Elpidio a Mare e quella con il vicino Comune di Monte Urano. Inizialmente la direzione fu assunta dal Maestro Francesco Tomassoni per passare poi al Maestro Laura Perugini affiancata dal Maestro Cristina Garbuglia. Nel febbraio del 2004 divenne direttore il Maestro Angelo Biancamano che riveste tutt’ora tale carica. Della chiesa di San Pietro a Campovalano di Campli (Teramo) va detto invece che è di origine altomedievale; di aspetto imponente, con un accesso da un grazioso cortile delimitato da un arco in pietra con una cancellata. La torre campanaria è massiccia e autorevole e altri 5 corpi di fabbrica fanno da corollario a questo complesso edilizio un tempo di tipo conventuale costruito dai Monaci benedettini.
Diversi ritrovamenti lapidei avutisi nel corso dei vari restauri, l’ultimo dei quali avvenuto nel 1986, vengono attribuiti dagli studiosi al VII – VIII secolo e viene ipotizzata la presenza di un importante insediamento benedettino, ma la costruzione che oggi vediamo risale invece all’XI – XII secolo e fu realizzata con ogni probabilità dai Monaci premostratensi di origine francese.

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