GabrieleDi Carlo Gentili, leggi le precedenti interviste, clicca qui

DIOCESI – Proseguono le interviste curate da Carlo Gentili agli artisti del territorio. Quella che vi presentiamo oggi è stata realizzata a Gabriele Mancini.

Gabriele parlaci di te.
Sono sposato con Mariangela che ha un’attività commerciale a Servigliano e ho due figli, Marco di 24 anni leureato in economia e commercio e Manuela di 30, laureata in scienze religiose che mi ha dato un nipotino, Matteo, di 10 mesi.

Ho una azienda agricola con 4000 alberi da frutto che porto avanti insieme a mio fratello Primo e mio figlio Marco, Produciamo Mele, Prugne, albicocche ma soprattutto pesche che vendiamo al minuto e all’ingrosso. Ho una grande passione per il teatro e dal 1992 faccio teatro, per ultimo con la compagnia teatrale “La Nuova”, di Belmonte Piceno,dove sono attore, regista e autore delle commedie che portiamo in scena.

negli ultimi 15 anni 400 spettacoli e 90 premi vinti nelle rassegne che lo prevedevano, due anni fa è uscita una mia raccolta dal titolo:”La vita é ‘na Commedia”, commedie, racconti, poesie ed altro. Mi piace sciare e giocare a golf….

Il tuo principale interesse artistico è il teatro. Come è nata la passione? Ce ne parli?
Il teatro credo di averlo avuto dentro da sempre, fin dalle scuole elementari; poi alle medie, spesso, venivo chiamato dagli insegnanti a raccontare aneddoti divertenti che prendevo dalla strada o sentiti raccontare dalle persone anziane, che all’epoca, specialmente in campagna, si ritrovavano spesso vicino al camino a parlare, raccontare e a bere un bicchiere di vino. Quando loro raccontavano ero molto attento…ascoltavo con piacere e poi tutto ciò mi è servito come esperienza per la mia vita personale e per le mie commedie.

Come fare avvicinare al teatro le nuove generazioni attratte da telefonini e fast food? Quali strategie proporresti?  Come affascinare i ragazzini e dare loro l’imprinting teatrale?
Il teatro è qualcosa di affascinante, stare in palcoscenico oltre a divertire e divertirti è un’esperienza unica, educativa e molto spesso riesce a guarire da insicurezza, timidezza e facilita molto chi soffre di balbuzie…aiuta a superare o ad alleviare anche malattie importanti. Cosa proporrei per far avvicinare i ragazzi al teatro?….Credo che la prima cosa da fare è portarlo nelle scuole, non c’è maniera migliore, sia il teatro in lingua e soprattutto il teatro dialettale. Non possiamo far dimenticare alle nuove generazioni la nostra “LINGUA” madre, se facciamo questo dimentichiamo la nostra storia, le nostre tradizioni, costumi e usanze della nostra terra. Il teatro crea amicizie, aggregazione,collaborazione, ed è,secondo me, una scuola unica di vita che oggi non possiamo permetterci di dimenticare.

Fai teatro con “La nuova” di Belmonte Piceno. Dove operate? Dove vi esibite? Il rapporto nella vita normale tra voi attori?
Con la Compagnia teatrale “La Nuova” di Belmonte Piceno, portiamo in scena commedie dialettali, in 14 anni abbiamo fatto circa 400 repliche,soprattutto nelle Marche,poi in Abruzzo e nel Lazio, dove spesso portiamo i nostri spettacoli per i tantissimi Marchigiani che abitano nella Capitale. Il rapporto tra di noi è bellissimo, sia in teatro, nelle prove, nei viaggi per le trasferte, a volte si parte nel primo pomeriggio e si torna alle tre del mattino, poche ore e poi si va a lavoro…poi ci sono gli incontri che facciamo per discutere delle tante problematiche che in una associazione ci possono essere. Il teatro è la nostra seconda famiglia e nessuno prende soldi, solo rimborsi carburante…immaginate allora quanta passione..!!!

Attore, regista e autore delle commedie che portate in scena: come si conciliano questi ruoli?
Se uno ha passione e una famiglia che tu supporta e sopporta… tutto si può conciliare!.. Fare l’attore mi affascina…come dico nella presentazione del mio libro…: se poi con il nostro modo di recitare, riusciamo a regalare per qualche minuto un sorriso ad un bambino, ad un anziano o ad una persona malata…beh…allora…abbiamo fatto qualcosa di incredibilmente bello!

Autore per mancanza di copioni che rispecchiavano quello che volevamo portare in scena e così ho cominciato a scrivere e grazie al pubblico che ha gradito, che mi ha spinto e incoraggiato ho scritto 8 commedie e fino ad ora 6 di queste hanno avuto un grandissimo successo.
Regista…perchè chi meglio di me che le ho scritte, può portarle sul palcoscenico in modo più reale possibile, tirando fuori dagli attori tutto ciò che io volevo e voglio trasmettere al pubblico?

Scrivi anche racconti, poesie, commedie che hai pubblicato nella raccolta “”La vita é ‘na Commedia”. Ce ne parli?
Ho scritto un paio di racconti e devo essere sincero, sia quando li ho scritti e ogni volta che li leggo e rileggo mi emozionano e se poi queste emozioni riesco a trasmetterle a chi mi ascolta per me è motivo di grande soddisfazione. Uno di questi è ..:”Tenna miu te vojo vène” che parla delle emozioni che vivo nel tornare a visitare il mio fiume, e poi,:”Me dispiace ma so’ condendu“, e qui mi immedesimo negli ultimi istanti di vita di mio suocero Bruno e cerco di immaginare i suoi pensieri in quei momenti tragici. Ci sono poi altre cose emozionanti nel mio libro “La vita è ‘na Commedia“, divertenti sono alcune poesie che io chiamo storielle in rima, queste fanno sorridere ma raccontano comunque momenti di vita vera.

Il mio libro, “La Vita è ‘na commedia“,una raccolta di tutte le mie commedie, come ho detto sono 8, poi racconti, poesie, i mieiNoi che…ci sono poi 400 modi di dire, una raccolta di circa 1700 proverbi usati da noi marchigiani, 500 foto ed altro…il tutto in624 pagine. Per questa raccolta devo ringraziare in modo particolare il mio amico Giuseppe Mariucci che ne ha curato tutta la parte tecnica, un lavoro enorme che da solo forse non so quando sarei riuscito a portare a termine.

Pensi che l’arte e il teatro  possano incidere nell’educazione e nella cultura? Perché l’Italia è così disattenta alle sue opere d’arte?
L’arte e il teatro sono cultura e sono cultura ai massimi livelli…senza cultura non si va da nessuna parte e purtroppo è la cosa che viene messa sempre ai margini.

L’Italia non è disattenta alle sue opere d’arte, sono i nostri politici i disattenti in tutto…tranne ai loro interessi o a quelli di pochi…(tutti indistindamente…). Hanno tagliato quasi tutti i fondi destinati alla cultura perché in questo momento di crisi(che loro hanno contribuito a creare), ci sono cose più importanti da fare, dicono loro….e mi fermo sonno’ sembro un mangia politici!

Il tuo ricordo piu’ bello legato al teatro o alla tua esperienza artistica?
Il mio ricordo più bello nell’ambito del teatro mi è capitato al festival del teatro dialettale di Varano di Ancona(il più importante a livello Regionale), quando prima di andare in scena gli organizzatori con il Sindaco di Ancona, mi consegnano il premio “Rina’ de Vara‘”,come Marchigiano dell’anno 2011 per il teatro!

Il tuo mondo di fantasia è popolato da …..
Il mio mondo di fantasia è popolato da…persone per bene, da gente onesta, persone che cercano di aiutare e aiutarsi e da politici non corrotti!..Potrei continuare ma sarebbe già molto e forse troppo per quello che stiamo vivendo…ma è solo fantasia…o un minimo di speranza?!

Arte e spiritualità nella tua opera.  Spirito Religioso  o misticismo entrano nei tuoi lavori?
La  religione entra in tutti i miei lavori, sono cresciuto in una famiglia molto credente, mia figlia insegna religione e questo la dice lunga, più di tante parole ma anche dal punto di vista teatrale sono stato e sono un ottimo “prete”. Con la tonaca(non so se si dice così),del nostro Don Mario Blasi (scomparso qualche anno fa), sono stato in scena con “Don Elpidio“, che altro non era che Don Costarzo, il parroco di qualche anno fa di Torchiaro, per più di 60 volte con la compagnia “Il Murello” di Montelparo e altre 113 volte il Don Peppino della mia commedia “Li sòrdi fa ji l’acqua per nenzù“, con questa commedia è stato tratto un film girato da Gabriele Felici che è uscito in questi giorni dove anche li, sono un  Don Peppino cinematografico.

Non so se sono riuscito a rispondere in maniera sufficiante ma non sono molto pratico o abituato. Di tutto quello che ti dico in questa intervista prendi ciò che credi meglio oppure sintetizza come vuoi naturalmente! Controlla cortesemente i miei tantissimi errori, vista anche la stanchezza saranno ancora di più e  per le foto sarei felice se metti le due foto di copertina del libro che Peppe mi ha detto ti ha mandato,se non vanno bene ne ho molte sulla pagina facebook ,oppure fammi sapere che te le faccio mandare da Peppe Mariucci, ne ha tantissime di mie foto!…Grazie ancora per avermi contattato e a presto…Gabriele

Entra a far parte della Community de L'Ancora (clicca qui) attraverso la quale potrai ricevere le notizie più importanti ed essere aggiornati, in tempo reale, sui prossimi appuntamenti che ti aspettano in Diocesi.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *