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“Fuorvianti”. Così la Fondazione Vaticana ‘Joseph Ratzinger – Benedetto XVI’ bolla titolo e sottotitolo dell’articolo pubblicato questa mattina da Tiscali News contenente una intervista al presidente della Fondazione, mons. Giuseppe Scotti.  Il sito titolava così la notizia: “A Papa Francesco i soldi di Ratzinger, una donazione da 4 milioni di euro. EsclusivaTiscali.it: Benedetto XVI cede a Bergoglio la sua Fondazione con un ingente capitale. Un atto che dimostra l’unità tra l’attuale Papa e il predecessore emerito”.

Titolo e sottotitolo “possono essere fuorvianti”, afferma la Fondazione Ratzinger, che in un suo comunicato precisa che, fin dalla sua istituzione, nel marzo del 2010, la Fondazione Vaticana Joseph Ratzinger – Benedetto XVI e tutte le attività da essa promosse “non hanno altro scopo se non quello di porsi a servizio del Sommo Pontefice e del suo Magistero, con le specificità tipiche di questa Fondazione, donata da Benedetto XVI, fin dall’inizio, alla Santa Sede e ai Pontefici suoi successori”.

In particolare, per quanto riguarda l’aspetto caritativo attuato dalla Fondazione, “questo – si legge nella nota – viene esercitato con l’assegnazione annuale di dieci borse di studio a studenti in Italia e all’estero. Nel 2015 sono state conferite borse di studio per un valore di 120mila euro. Le modalità per accedere alle borse di studio e i nomi degli studenti che ne hanno beneficiato sono consultabili sul sito della Fondazione”.

In secondo luogo, si precisa, “l’organizzazione di Convegni di alto valore culturale e scientifico, prevista dallo Statuto della Fondazione, ha come guida quanto Papa Francesco ricorda nella Esortazione apostolica Evangelii gaudium: ‘Le Università sono un ambito privilegiato per pensare e sviluppare questo impegno di evangelizzazione in modo interdisciplinare e integrato’ (EG, 134)“.

Infine, sottolinea ancora il comunicato della Fondazione, “con l’assegnazione del Premio Ratzinger a studiosi i cui nomi vengono sottoposti dal Comitato scientifico della Fondazione al Pontefice, il Santo Padre vuol mettere in evidenza il lavoro di quegli uomini e quelle donne – cattolici e non –, che con la loro vita di studio si sono posti totalmente al servizio del Vangelo, rendendolo comprensibile ai loro contemporanei. Questo perché, come si legge ancora nella Evangelii gaudium, ‘l’annuncio alla cultura implica anche un annuncio alle culture professionali, scientifiche e accademiche (EG, 132)“.

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