MuseoDi Andrea Fagioli

Fu battezzata Agata Smeralda la prima bambina abbandonata nella pila dell’acqua benedetta dello “Spedale degli Innocenti” a Firenze nel lontano 5 febbraio 1445. Da quel momento una ruota fu aperta per accogliere i piccoli abbandonati e ancora oggi un’associazione fiorentina che si occupa di adozioni a distanza porta quel nome.

Mentre “Gli Innocenti”, come da secoli i fiorentini chiamano semplicemente questa loro istituzione ospitata in un complesso monumentale che porta la firma del Brunelleschi, ha proseguito e ampliato la sua attività a favore dell’infanzia.

Un’opera meritoria ora documentata anche attraverso il bel Museo degli Innocenti che apre il 24 giugno, festa di San Giovanni Battista patrono di Firenze, dopo tre anni di lavori. Un museo multidisciplinare che racconta, dal Quattrocento ad oggi, la vita dell’ente la cui storia si lega alla storia dell’umanesimo fiorentino, in cui arte e carità, amore e bellezza formano un binomio inseparabile.
Un percorso che da piazza Santissima Annunziata conduce nel cuore dell’Istituto, che valorizza gli spazi architettonici e presenta le opere d’arte immerse nel loro contesto storico e urbano. Un museo vivo in un luogo vivo, un laboratorio che affianca una costante attività di produzione e diffusione culturale, alla possibilità, per il visitatore, di costruire percorsi personalizzati in base ai propri interessi.
“Gli Innocenti” hanno promosso la realizzazione del Museo nella consapevolezza che il patrimonio culturale dell’Istituto sia unico al mondo: l’unità tra opere, architettura, memoria documentaria, testimoniano una storia mai interrotta di accoglienza e aiuto all’infanzia e alle famiglie e una continuità tra l’identità storica testimoniata dal patrimonio e l’attuale mission dell’istituzione.
Il prestigioso allestimento nasce con il concorso di Ministero dei beni culturali, Regione Toscana, fondazioni bancarie, oltre che da risorse proprie dell’Istituto degli Innocenti che ha reinvestito in questo progetto i proventi di alienazioni di immobili, frutto di donazioni, in linea con le norme statutarie. Hanno dato un supporto anche molte istituzioni culturali tra cui le Soprintendenze, l’Opificio delle Pietre Dure e le Università.

Il Museo propone tre percorsi tematici di visita – storia, architettura, arte – che assieme danno vita a una narrazione unitaria

che racconta al visitatore la complessità del patrimonio degli Innocenti. Nel percorso dell’arte spiccano i nomi di Sandro Botticelli, Domenico Ghirlandaio, Neri di Bicci e Luca Della Robbia.
Grazie a due nuovi ingressi aperti su piazza Santissima Annunziata e alla realizzazione di collegamenti verticali, il museo apre nuovi spazi ai visitatori e tanti servizi per la città: la Bottega dei ragazzi con i suoi laboratori artistici per bambini e famiglie, mostre e eventi temporanei, un punto accoglienza per residenti e turisti che vogliono visitare la città, convegni e attività di formazione, un bookshop particolarmente orientato a bambini e ragazzi e una caffetteria nel Verone quattrocentesco.

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