La chiusura delle scuole cattoliche “è un impoverimento del Paese, un chiaro impoverimento della cultura italiana e della cultura europea che passa anche attraverso le scuole cattoliche”. Così il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei, ha commentato la notizia della chiusura di numerose scuole cattoliche. Un fenomeno che, dati di ieri, riguarda una scuola materna su dieci tra quelle presenti nella provincia di Genova. Il cardinale è intervenuto sull’argomento al suo arrivo al congresso su “Cristianesimo d’occidente e d’oriente” in corso oggi a Genova. “Dovrebbe essere un segno che fa pensare la nostra società, il nostro Paese e non mi sembra che ci sia molta preoccupazione in questo senso” ha detto il porporato aggiungengo che “è il segno della diminuzione della libertà educativa dei genitori i quali, dentro la morsa della crisi che non finisce, si trovano spesso costretti a rinunciare a questa grande grazia, a questo grande dono e opportunità che è la scuola cattolica per i propri figli, usando ed esercitando la libertà che i genitori hanno verso l’educazione dei figli”. “La diminuzione delle scuole cattoliche – ha aggiunto – è certamente anche un dolore per tutta la comunità cristiana rispetto a questi istituti, questi ordini religiosi che hanno una storia gloriosa e plurisecolare e che devono ridimensionare drasticamente la loro missione educativa, il loro carisma, e questo, come comunità cristiana, ci addolora. Ma innanzitutto è un impoverimento del paese e una diminuzione della libertà educativa dei genitori. Il paese dovrebbe interrogarsi seriamente circa questa duplice povertà e provvedere concretamente. Finora questo non avviene”.

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