“La Cassazione ha respinto il ricorso della Procura di Roma contro la stepchild-adoption per coppie di persone dello stesso sesso, aprendo quindi all’adozione per le coppie gay e offrendo i presupposti giuridici per la programmazione di bambini orfani di madre o di padre concepiti tramite la barbara pratica dell’utero in affitto”. Afferma in un comunicato Massimo Gandolfini, presidente del comitato Difendiamo i nostri figli (Cdnf). “A favore del ricorso in questione si era peraltro espressa la Procura Generale della Corte stessa che aveva inoltre chiesto che su questo tema si esprimessero le sezioni unite della Cassazione, proprio per dare un orientamento univoco a tutti gli attori che fanno giurisprudenza – ha aggiunto Gandolfini -. La prima sezione civile ha invece ignorato la richiesta della Procura generale dimostrando l’inclinazione ideologica del suo operato. Come ideologiche sono altre sentenze dei tribunali locali che si sono espressi a favore della step-child almeno un anno e mezzo prima delle unioni civili”. “Oggi – conclude Gandolfini – vengono inoltre smentiti tutti quei parlamentari della maggioranza che hanno votato le unioni civili dicendo che l’esclusione della stepchild-adoption dalle legge avrebbe senz’altro arginato l’ondata di giurisprudenza creativa”, conclude Gandolfini.

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