Padre LombardiZenit di Salvatore Cernuzio

Semplificazione, armonizzazione, decentralizzazione. Su questi criteri si articola il lavoro del C9, il Consiglio di nove porporati istituito dal Papa per riformare la Curia romana. Un obiettivo di non facile raggiungimento verso cui, tuttavia, si procede tappa per tappa, Dicastero per Dicastero, con ordine e metodo, in vista di una nuova Costituzione apostolica che modifichi la Pastor Bonus di Giovanni Paolo II.

“La sensazione è che l’esame della Curia abbia una prospettiva di essere più in discesa che in salita”, ha detto infatti padre Federico Lombardi nel briefing illustrativo dei lavori della 15esima riunione dei porporati che, iIniziata lunedì scorso, si conclude nel pomeriggio alla presenza del Pontefice.

“In questi giorni – ha spiegato il portavoce vaticano – gran parte delle consultazioni sono state dedicate ancora una volta a ulteriori considerazioni su diversi Dicasteri della Curia, già oggetto di riflessione in precedenti riunioni”. In particolare sotto l’occhio vigile dei nove cardinali sono state passate in rassegna la Segreteria di Stato, le Congregazioni per i Vescovi, per l’Educazione Cattolica, per le Chiese Orientali, per il Clero, i Pontifici Consigli della Cultura, per la Promozione dell’Unità dei Cristiani e per il Dialogo Interreligioso.

In particolare al Papa – presente a tutte le riunioni, eccetto stamane per l’Udienza generale – sono stati presentati i risultati delle considerazioni svolte nelle sessioni precedenti su diverse Congregazioni per eventuali approfondimenti e consultazioni. Si tratta di: Dottrina della Fede, Culto Divino e Disciplina dei Sacramenti, Cause dei Santi, Istituti di Vita Consacrata e Società di Vita Apostolica.

Illustrate anche le diverse indicazioni sul nuovo maxi Dicastero ‘Carità, Giustizia e Pace’ che comprenderebbe le attuali competenze dei Pontifici Consigli Giustizia e Pace, Cor Unum, Operatori Sanitari, Migranti e Itineranti (in precedenza si era parlato infatti di ‘Giustizia, Pace e Migrazioni’. “La definizione è ancora in evoluzione” ha detto Lombardi).

Esso dovrebbe affiancarsi al neonato Dicastero per ‘Laici, Famiglia e Vita’, di cui sabato scorso il Papa ha approvato gli statuti ad experimentum, su proposta del C9. In questo nuovo organismo confluiranno, dal 1° settembre 2016, gli attuali Pontifici Consigli per i Laici e per la Famiglia guidati rispettivamente, dal card. Rylko e da mons. Paglia.

“Ma si tratta di una Congregazione o di un Pontificio Consiglio?”, hanno domandato alcuni giornalisti presenti in sala. “Per ora la scelta chiara è di non identificarlo con una Congregazione o un Consiglio – ha spiegato Lombardi -, a questo stadio dei lavori è meglio parlare di Dicastero. Sarà un ministero, come quelli laici, che avrà il suo prefetto, il segretario, i sotto segretari, ma non so se avrà competenze che sono un po’ intermedie tra quelle del consigliare e del governare”. “Se poi – ha aggiunto – nella formulazione definitiva della nuova costituzione ci sarà una diversa qualificazione e distinzione in base a uno specifico criterio non so, ma attualmente non c’è la qualifica per il nuovo Dicastero”. 

Il direttore della Sala Stampa vaticana ha quindi evidenziato che alcuni criteri per le riflessioni dei cardinali sono stati, ad esempio, “semplificazione, armonizzazione dei compiti dei diversi Organismi, possibili forme di decentralizzazione in rapporto alle Conferenze Episcopali”.

Durante le riunioni, poi, sono state presentate delle comunicazioni di aggiornamento da parte del coordinatore del Consiglio dell’Economia, il card. Reinhard Marx, e del prefetto della Segreteria per l’Economia, il card. George Pell che proprio oggi compie 75 anni (l’età canonica del pensionamento, che però sembra non riguardare ora il porporato australiano).

Intervenuto pure il prefetto della Segreteria per la Comunicazione, mons. Dario E. Viganò, che ha illustrato al C9 il procedere della riforma del sistema comunicativo della Santa Sede; in particolare il ripensamento sia dell’organizzazione del lavoro che dei processi di produzione, e il processo di integrazione tra Radio Vaticana e Centro Televisivo Vaticanoentro l’anno in corso. “Il Consiglio ha espresso gratitudine e incoraggiato a procedere nel cammino intrapreso”, ha detto Lombardi.

E ha riferito che anche il card. Sean O’Malley ha aggiornato sull’attività della Commissione per la tutela dei minori e ha introdotto uno scambio di riflessioni sul nuovo Motu Proprio del Papa Come una madre amorevole, pubblicato lo scorso 4 giugno, che introduce la “negligenza” rispetto ai casi di pedofilia tra le “cause gravi” previste dal Diritto canonico per la rimozione dei vescovi.

Le prossime riunioni del Consiglio sono già fissate dal 12 al 14 settembre e dal 12 al 14 dicembre di quest’anno. Non è programmata, invece, alcuna “scadenza” dei lavori del C9 che – ha sottolineato il portavoce vaticano – “di certo non chiuderà dopo avere elaborato i documenti da proporre all’attenzione del Papa sulla riforma della Curia Romana”.

“La riforma della Curia – ha precisato – è certamente un oggetto molto corposo delle consultazioni di questo Consiglio. Ma il Papa ‘usa’ il C9 per proporre anche altri temi, ad esempio il Sinodo di cui aveva parlato al C9 fin dall’inizio”. Non c’è, allora, di per sé una scadenza; il C9 “non è la Cosea che è fatta per fare una proposta e chiudere il suo lavoro una volta dati i documenti su una determinata cosa”.

Entra a far parte della Community de L'Ancora (clicca qui) attraverso la quale potrai ricevere le notizie più importanti ed essere aggiornati, in tempo reale, sui prossimi appuntamenti che ti aspettano in Diocesi.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *