GermaniaDi Massimo Lavena

“Ecco l’uomo!” è il titolo dell’edizione numero 100 del Katholikentag, la Giornata dei cattolici tedeschi, iniziativa che si svolge a Lipsia dal 25 al 29 maggio. La kermesse cade in un momento di grandi discussioni nazionali – sociali, politiche e religiose – per la Germania. Il Katholikentag viene tradizionalmente organizzato dalla Zdk (Zentralkomitee der deutschen Katholiken – Comitato centrale dei cattolici tedeschi) in collaborazione con le diocesi, in questo caso Dresden-Meissen e Magdeburg, e con le associazioni cattoliche tedesche. L’appuntanento ha al centro il laicato cattolico; crea un dialogo tra credenti e non credenti; ospita vescovi impegnati in dialoghi coi cittadini nelle birrerie; promuove punti di incontro per famiglie e giovani e una serie di confronti con ebrei e musulmani. Stefan Vesper, segretario generale della Zdk, presenta al Sir i temi centrali della manifestazione che ha preso avvio ieri e oggi entra nel vivo.

La centesima edizione del Katholikentag viene celebrata in un periodo in cui i cattolici tedeschi sono chiamati a uno sforzo notevole di testimonianza nel Paese: quali i temi principali del confronto?
Come sempre, il Katholikentag è una specie di “specchio dei tempi”. Vengono affrontati tutti i temi attuali della società e della Chiesa. In campo sociale si tratta innanzitutto della questione dei profughi (all’argomento sono dedicate ben 37 manifestazioni di vario genere all’interno del programma), ma anche la coesione della nostra società, il nuovo populismo nel Paese, le preoccupazioni per l’Europa, i cambiamenti climatici, la giustizia globale e così via.

Per quanto concerne i temi relativi alla Chiesa, molti di essi hanno a che fare con quanto scritto o ispirato da Papa Francesco:

il sinodo sulla famiglia, “Amoris Laetitia”, un maggior apporto dei sinodi nella nostra Chiesa, l’importanza dell’impegno dei laici nella Chiesa locale, il ruolo della donna nella Chiesa e molti altri argomenti. Il Katholikentag è anche un evento profondamente spirituale, durante il quale si celebrano numerose eucaristie, momenti di preghiera e varie liturgie. Anche in questo modo possiamo testimoniare la nostra fede e la nostra speranza.

Quali sono le differenze tra la realtà delle diocesi e dei lander dell’ex Repubblica democratica tedesca e quelli della ex Repubblica federale, anche in considerazione della celebrazione dei 25 anni della riunificazione?
Nei Katholikentagen “i cattolici hanno l’occasione di conoscersi”, ha detto una volta un presidente dello ZdK. Ed è vero: si scopre come vivono i cattolici in altri luoghi. Ci sono grandi differenze a seconda di dove si vive, se a Colonia o a Monaco, ad Amburgo o a Lipsia. Un altro aspetto importante consiste nel fatto che i cattolici occidentali comprendano come i cattolici dei Länder ex-Ddr vivono il loro status di religione minoritaria. A Lipsia solo il 4% degli abitanti sono cattolici, più circa il 20% di evangelici, per un totale di cristiani inferiore a un quarto della popolazione.

A Lipsia vivono molte persone che hanno sentito parlare poco o niente di Dio

e la gran parte non ha niente contro di noi. La maggioranza guarda ai cristiani con più distanza che interesse. Una parte del programma, aperta a tutti senza biglietto d’ingresso, si chiama “Vivere con e senza Dio”: vogliamo mostrare come noi cristiani viviamo con Dio; ma possono partecipare anche persone che mostrano come vivono senza un riferimento trascendente.

Come sono state superate le difficoltà di organizzare un evento in una zona dove i cattolici sono minoritari?
Siamo molto riconoscenti per il sostegno da parte di tutti i cattolici locali e anche dei nostri amici evangelici che mettono a nostra disposizione tutte le chiese e anche da parte dei fedeli che hanno fatto molto per noi. È un numero di cristiani locali inferiore rispetto ad altri Katholikentagen

ma ci aiuteranno 2mila volontari giunti da tutta la Germania.

Anche il programma degli eventi è stato predisposto da esperti di tutta la Germania insieme con i cattolici di Dresda e di Lipsia e tutte le altre diocesi della Germania est hanno collaborato attivamente alla preparazione del Katholikentag. Da questo punto di vista, il cammino di preparazione di quasi due anni è altrettanto importante e fruttuoso quanto i cinque giorni di Katholikentag veri e propri.

La Sassonia e la Turingia dell’Est sono terre di confine e di confronto tra popoli e fedi diverse, non sempre pacificamente. Come pensa che questa eredità possa offrire un apporto al dialogo e alla discussione nel Katholikentag?
La Sassonia e l’intera regione ci hanno molto sostenuto, anche finanziariamente. I dissidi dei tempi della Riforma sono finiti da un pezzo. Si collabora molto bene, anche perché siamo una minoranza sociale. Si è davvero fratelli e sorelle. Inoltre il nostro Katholikentag 2016 viene immediatamente prima del cinquecentenario della Riforma che i cristiani evangelici celebreranno nel 2017. I loro preparativi vanno avanti da tempo e anche loro possono trarre vantaggio dai nostri preparativi. Questo è molto bello. Ciò che conta per entrambi è il bene delle persone. Anche in questo caso vale il motto del Katholikentag: “Ecco l’uomo!”

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